Continua l’incresciosa vicenda sull’abbattimento dei lupi: domani (16 febbraio) sarà discusso, infatti, il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia che se approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, potrebbe autorizzare entro il mese di marzo l’uccisione di 60 esemplari l’anno.
Continua l’incresciosa vicenda sull’abbattimento dei lupi: domani (16 febbraio) sarà discusso, infatti, il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia che se approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, potrebbe autorizzare entro il mese di marzo l’uccisione di 60 esemplari l’anno.
Vi avevamo già parlato del Piano portato avanti dall’Unione Zoologica italiana per conto del ministero dell’Ambiente che prevede l’abbattimento di lupi non perché in numero elevato ma perché, bisognerebbe trovare un equilibrio tra animali e attività umana.
Un’idea del tutto irrazionale, secondo il WWF, soprattutto in un contesto in cui già centinaia di lupi muoiono brutalmente a causa del bracconaggio. Una proposta che porterebbe l’Italia indietro nel tempo, ai primi anni Settanta in cui il lupo era considerato specie nociva.
Per questo, l’associazione ambientalista ha lanciato un appello on line #soslupo rivolto al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini in cui viene chiesto di non concedere le deroghe al divieto di rimozione di lupi dall’ambiente naturale.
Se il Piano sarà approvato nella versione attuale – si legge nella petizione – 60 lupi potranno essere abbattuti ogni anno legalmente nel nostro paese. Almeno 300 lupi sono uccisi ogni anno dal bracconaggio e se si aggiungono le morti accidentali per investimenti stradali si stima già oggi nel nostro Paese una mortalità causata direttamente dall’uomo tra il 15 – 20% della popolazione, considerando una popolazione minima stimata di 1200/1500 lupi, comprendendo sia popolazione appenninica che alpina.
La bozza del Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia prevede la possibilità di autorizzare l’abbattimento legale del 5% della popolazione del lupo. In una lettera inviata a Galletti, il WWF ribadisce:
Siamo assolutamente contrari all’abbattimento legale dei lupi nel nostro paese. Non solo non vi sono dati e prove documentate che attestino l’efficacia degli abbattimenti per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati dal piano ma si rischierebbe l’effetto opposto: molti studi ipotizzano il rischio di un potenziale aumento della predazione al bestiame domestico connesso alla destrutturazione dei branchi e un aumento degli esemplari vaganti per effetti di abbattimenti legali (nei Paesi dove questi sono già ammessi). Inoltre gli abbattimenti legali rafforzerebbero il fenomeno del bracconaggio a danno di questa specie.
Al contrario – continua l’associazione – l’esperienza acquisita grazie alla realizzazione di numerosi progetti dimostra che i conflitti con l’uomo possono essere drasticamente ridotti attraverso attivazione di misure concrete di prevenzione (recinti elettrificati, cani da guardia) insieme a campagne di informazione e sensibilizzazione.
Nel suo appello, l’associazione, chiede poi al ministro il contrasto al randagismo e all’abbandono dei cani per prevenire il fenomeno dell’ibridazione con il lupo, nonchè il risarcimento dei danni agli allevatori.
Dalla parte del WWF anche la petizione online lanciata su Change.org Salva il lupo, già firmata da oltre 3500 persone in cui vengono ribadite le richieste avanzate dall’associazione ambientalista.
#soslupo, pPossiamo e dobbiamo fermarli!
Dominella Trunfio
Foto: WWF
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