Grazie ad uno studio, condotto sulle scaglie di pangolino sequestrate durante le operazioni di contrasto al traffico internazionale di questi mammiferi, è stata identificata una specie finora sconosciuta
Nuova scoperta che riguarda i pangolini, mammiferi ricoperti di squame e a rischio di estinzione, che abbiamo imparato a conoscere più da vicino durante la pandemia di Covid-19.
Ora un team di ricerca ha fatto una scoperta sorprendente: contrariamente a quanto si pensava in passato, non ci sono 8, ma bensì 9 specie di questi affascinanti animali.
In precedenza, gli esperti erano convinti che esistessero quattro specie di pangolini asiatici e altrettante africane, ma quanto ora individuato ha smontato tutte le certezze.
La scoperta è stata fatta analizzando alcune scaglie di pangolino confiscate, spesso queste sono ricercate per il loro presunto valore nella medicina tradizionale cinese (anche se in realtà già da tempo sono state rimosse dalla lista dei medicinali).
I pangolini, considerati i mammiferi selvatici più trafficati al mondo, vengono cacciati anche per la loro carne, il che ha contribuito a renderli una specie altamente vulnerabile.
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Secondo i risultati della ricerca, pubblicata sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences“, più di un milione di pangolini sono stati cacciati in natura nel decennio che ha preceduto il 2014, e tale tendenza ha contribuito a mettere in pericolo la sopravvivenza di questi animali. Per cercare di proteggerli, il commercio internazionale dei pangolini è stato vietato dal 2016.
Ma tornando alla ricerca, l’analisi di 27 scaglie confiscate a Hong Kong nel 2012 e nel 2013 aveva suggerito l’esistenza di una specie sconosciuta, ma a causa della limitatezza dei frammenti genetici disponibili, non si era potuti giungere ad una conclusione definitiva.
Gli scienziati, però, non si sono arresi e hanno continuato a cercare indizi sulla possibile esistenza di una nuova specie. Hanno analizzato così i risultati di due confische di scaglie avvenute nella provincia cinese dello Yunnan, rispettivamente nel 2015 e nel 2019, confrontandoli con i dati genetici delle specie di pangolini precedentemente conosciute.
La loro ricerca ha portato alla scoperta di una specie “distinta da tutte le otto specie di pangolino attualmente conosciute“, con chiare indicazioni di appartenenza al ramo asiatico o “Manis” della famiglia dei pangolini.
Per denominare la nuova specie, gli scienziati hanno scelto il nome provvisorio “Manis mysteria“, sottolineando la sua natura enigmatica e il fatto che si sia separata dalle specie di pangolino filippino e malese circa cinque milioni di anni fa.
Tuttavia, la scoperta di questa nuova specie è venuta alla luce solo grazie ai campioni sequestrati ai trafficanti, e ciò solleva preoccupazioni riguardo alla sua sopravvivenza. L’analisi genetica ha rivelato segni di una popolazione in declino, con una bassa diversità genetica rispetto ad altre specie di pangolini, oltre a livelli elevati di consanguineità e carico genetico.
La nuova specie Manis mysteria vive in una regione poco studiata e sembra somigliare molto alle altre specie asiatiche di pangolini, il che potrebbe aver contribuito al fatto che rimanesse sconosciuta fino ad oggi. Inoltre, la natura riservata e schiva dei pangolini rende difficile per gli studiosi individuarli in natura.
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Fonte: Pnas
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