È polemica per l'ordinanza del comune di Palermo che regola la circolazione delle carrozze turistiche. I cavalli potranno trainarle anche con temperature proibitive, l'unico stop scatterà soltanto per qualche ora in presenza di 37°C o più. Davvero vogliamo chiamarla "tutela del benessere animale"...?
Li vediamo andare in giro, stremati sotto il sole scottante, trascinando carrozze cariche di turisti. Qualche volta si accasciano a terra, uccisi dal mix letale di sforzi e caldo. Per i poveri cavalli, costretti a portare per le vie delle città le tradizionali botticelle, l’estate è un vero inferno. Da anni cittadini e associazioni animaliste invocano la messa al bando di questa pratica crudele su tutto il territorio nazionale, ma purtroppo ad oggi non sono riusciti ad ottenerla.
Ogni stagione estiva alcuni comuni si limitano ad emettere delle ordinanze che introducono dei paletti che appaiono davvero irrisori. Una delle più recenti è quella firmata ieri dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Secondo quanto stabilito, i cavalli potranno 8 ore al giorno quando le temperature raggiungono o superano i 37°C. In questo caso è previsto lo stop dalle 12.30 alle 15.30, mentre in caso di allerta meteo “rischio 3”, il divieto è esteso fino alle 16.00.
Il provvedimento, che resterà in vigore fino al 30 settembre prevede, inoltre, che a bordo delle carrozze ci sia esserci una scorta adeguata e non inferiore ai 10 litri di acqua per far abbeverare gli animali e dei tempi di sosta non inferire a 15 minuti ogni due ore in zone riparate; infine, il carico trainato non potrà eccedere il doppio del peso del cavallo compreso di carrozza, passeggeri e conduttore.
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Un’ordinanza che fa acqua da tutte le parti
Ma davvero un’ordinanza del genere potrà garantire il benessere di questi animali? Come se essere costretti a circolare sulle strade con 35°C (che percepiti sono spesso di più) non sia già una tortura per un cavallo. Come ricorda anche la LAV (Lega Anti Vivisezione), gli equini sono animali omeotermi di grande mole: la temperatura del loro corpo, cioè, tende a rimanere stazionaria e hanno più difficoltà
a disperdere calore rispetto ad esseri più piccoli, per via di un rapporto superficie cutanea/massa corporea più svantaggioso.
Il limite della zona termoneutra, in cui l’animale mantiene la propria temperatura corporea, corrisponde a un attivo processo di termolisi (di dispersione del calore). Nel caso dei cavalli può essere descritto in tre fasi:
- sopra i 20 °C inizia la perdita di calore per evaporazione (direttamente dalla superficie corporea e con gli atti respiratori)
- sopra i 25 °C perdita totale di calore, aumento del metabolismo basale, inizio della sudorazione
- sopra i 30 °C vasodilatazione periferica massima (isolamento termico minimo del corpo), aumento della sudorazione
Anche gli altri punti dell’ordinanza si rivelano piuttosto deboli.
Il provvedimento dispone che il peso del carico non potrà eccedere il doppio del peso dell’animale compreso di carrozza, passeggeri e vetturino. – fa notare Nadia Zurlo, responsabile LAV Area Equidi – Viene spontaneo chiedersi come faranno gli organi di controllo a verificare questa condizione: forse verranno dotati di bilancia e obbligheranno le persone a farsi pesare? O, molto più probabilmente, faranno una valutazione a occhio e tutto continuerà come sempre, ovvero con carrozze cariche e
cavalli che trainano molto più del doppio del loro peso?
Fra le regole da rispettare c’è quello che riguarda le pause in zone ad hoc, a uso esclusivo dotate di una copertura realizzata con materiali idonei a proteggere gli animali dalla prolungata esposizione solare.
Non sappiamo dove siano le aree di sosta dotate di queste fantomatiche coperture, visto che i cavalli di Palermo stazionano spesso e volentieri in pieno sole, come dimostrano alcune fotografie scattate dai volontari LAV qualche giorno fa. – prosegue Zurlo – Oppure a ridosso di muri costretti in una stretta striscia d’ombra, un’oscena sfilata di sofferenza che non può più essere tollerata da una società civile. Chiediamo al Sindaco di abbassare la soglia della temperatura e di mettere in atto reali misure di prevenzione e di controllo, altrimenti in caso di morte o malore di uno o più cavalli adiremo le vie legali anche contro il Comune di Palermo.
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Fonti: Comune di Palermo/LAV
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