25 mila api sterminate dai pesticidi in Oregon

La moria della api prosegue. Un parcheggio situato in Oregon, negli Stati Uniti, si è purtroppo trasformato in un vero e proprio cimitero per le api. Sono state conteggiate almeno 25 mila api, probabilmente sterminate per via dell'impiego di pesticidi neonicotinoidi utilizzati per il trattamento dei tigli presenti in quell'area.

La moria della api prosegue. Un parcheggio situato in Oregon, negli Stati Uniti, si è purtroppo trasformato in un vero e proprio cimitero per le api. Sono state conteggiate almeno 25 mila api, probabilmente sterminate per via dell’impiego di pesticidi neonicotinoidi utilizzati per il trattamento dei tigli presenti in quell’area.

Quanto accaduto è stato definito come il maggiore sterminio di massa delle api mai registrato negli Stati Uniti. I tigli in fiore situati nel parcheggio erano stati trattati con il pesticida Safari, il cui principale ingredeinte attivo è costituito dal dinotefuran, un pesticida neonicotinoide velenoso per gli insetti ed in grado di causare la morte anche di impollinatori come api e bombi.

Secondo alcune ricerche condotte presso le università di Harvard e Purdue, i neonicotinoidi potrebbero essere indicati come la causa della generale moria delle api che ha interessato diverse zone degli Stati Uniti negli ultimi tempi. In Oregon, gli investigatori del Dipartimento dell’Agricoltura locale sono al lavoro per determinare se l’insetticida Safari sia da ritenere responsabile per la morte delle api.

Se le ipotesi si rivelassero fondate, l’azienda responsabile per aver utilizzato il pesticida potrebbe essere soggetta ad una multa compresa tra i 1000 ed i 10 mila dollari per aver violato i regolamenti statali. L’insetticida Safari è prodotto dall’azienda Valent Professional Products e viene utilizzato per proteggere le piante dagli attacchi degli afidi.

dead-bees

Le api sarebbero state osservate mentre cadevano dagli alberi ormai senza vita e si raccoglievano sull’asfalto del parcheggio. La correlazione tra l’improvvisa moria e l’impiego di pesticidi appare evidente. Nell’attesa di nuove conferme, proseguiamo a sostenere la campagna di Greenpeace Salviamo Le Api.

Marta Albè

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