Il progetto della giovane messicana Brenda Rodriguez Orea, dedicato al ruolo delle donne nella lotta alla crisi climatica, è stato selezionato per il l Youth4Climate
Ha appena 20 anni ed è originaria del Messico la vincitrice di la campagna SumItUp, lanciata dalle Nazioni Unite. Grazie al suo brillante progetto, Brenda Rodriguez Orea è stata selezionata per partecipare al Youth4Climate: Driving Ambition, il primo evento focalizzato sulla lotta ai cambiamenti climatici interamente dedicato ai giovani. La manifestazione si terrà alla fine di settembre a Milano. I giovani partecipanti, provenienti da 197 Paesi del mondo, hanno tra i 15 e i 29 anni e sono stati scelti in base alle loro capacità di pensiero strategico, leadership e motivazione.
E Brenda sarà chiamata a settembre a presentare di persona a Milano il suo progetto che affronta il tema del divario di genere, concentrandosi sulle potenzialità delle donne nella lotta alla crisi climatica. A essere stato premiato non sono soltanto i contenuti sviluppati dalla giovane messicana, ma anche la sua capacità creativa e di storytelling.
I ragazzi vincitori dei quattro diversi contest avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con i rappresentati dei governi presenti alla 26esima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, in programma a Glasgow a novembre.
🥁 The votes are IN!
Congrats to Brenda, 20yrs, from Mexico 🇲🇽 With over 2000 votes, you're the official winner of the #SumItUp competition 2021 🎉
Check out Brenda's entry, and thanks to all who took part in summing up #Youth4Climate Live
Next Stop ➡️ #DrivingAmbition 🇮🇹 pic.twitter.com/CvHqqMzOim
— Youth4Climate (@Y4Cofficial) June 1, 2021
Il progetto vincitore della campagna SumItUp
Per il suo progetto, Brenda Rodriguez Orea ha optato per un coloratissimo disegno in cui viene affrontata la delicata questione dei cambiamenti climatici, tema su cui le donne non hanno ancora voce in capitolo, a causa di un gap tra maschi e femmine che riguarda innanzitutto l’istruzione e l’educazione.
Nei processi di negoziazione sul clima globale le donne consultate rappresentano soltanto il 30%. Esiste un gender gap sia a livello nazionale che internazionale relativo ai processi decisionali che limitano la partecipazione delle donne – spiega Brenda nella sua infografica. – Le donne hanno la conoscenza locale e le abilità per prendere parte in maniera efficace alla mitigazione del problema. Hanno maturato esperienze specifiche e intendono condividerle, quindi è necessario lasciarle libere di esprimersi. Ascoltiamo la loro potente voce!
Brenda cita anche una serie di casi di studio e di suggerimenti per migliorare colmare il divario di genere e tutelare l’ambiente:
Ogni anno le Filippine vengono devastate da condizioni climatiche estreme, che causano la perdita di numerosi mezzi di sostentamento. L’aumento delle temperature degli oceani porta all’intensificarsi di tifoni, rendendo le persone estremamente vulnerabili alla crisi climatica. Come ha fatto il Cacao Project nelle Filippine, è necessario educare i contadini ad un tipo di agricoltura rigenerativa per rivoluzionare il sistema alimentare e proteggere il suolo, l’acqua e riforestare il territorio.
Il progetto della giovane messicana sottolinea l’urgenza di partire da un’educazione adeguata e dalla formazione per offrire alle persone, in particolare alle donne, gli strumenti adatti per far fronte ai cambiamenti climatici e preservare la natura. Nella sua infografica, Brenda espone anche le idee di altri giovani attivisti per il clima, provenienti dall’Africa e da altre parti del mondo.
“Secondo Fatou Jeng, è necessario attuare un sistema che permetta alle donne di ottenere più spazio all’interno dei processi decisionali in cui possono avere un ruolo attivo” si legge nell’infografica.
Fonte: Twitter/All4Climate
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