Smog, rifiuti radioattivi e Xylella. Non uno ma tre deferimenti per l'Italia. La Commissione Europea ha infatti deferito il nostro paese alla Corte di giustizia accusandoci di aver violato le norme antismog, quelle sui rifiuti radioattivi e di non aver seguito le indicazioni che prevedevano l'abbattimento degli ulivi del Salento, colpiti dalla xylella
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Smog, rifiuti radioattivi e Xylella. Non uno ma tre deferimenti per l’Italia. La Commissione Europea ha infatti deferito il nostro paese alla Corte di giustizia accusandoci di aver violato le norme antismog, quelle sui rifiuti radioattivi e di non aver seguito le indicazioni che prevedevano l’abbattimento degli ulivi del Salento, colpiti dalla xylella.
Smog e PM10
La decisione dell’Ue arriva dopo una serie di richiami e una procedura di infrazione iniziata nel 2014, seguita da una seconda l’anno successivo per il superamento dei valori di biossido di azoto. L’Italia è accusata dall’Europa di aver continuato a violare i limiti comunitari per il Pm10. Stessa sorte è toccata ad altri stati, anche se questo non può di certo fornire un alibi: deferiti anche Ungheria e Romania e e denunciati alla Corte Francia, Germania e Regno Unito per il superamento dei limiti di biossido di azoto (No2).
Il 31 gennaio scorso, inoltre, il commissario Ue all’ambiente Karmenu Vella aveva richiamato i ministri di 9 paesi, Italia compresa, invitandoli ad adottare in tempi brevi misure per ridurre l’inquinamento atmosferico. Se l’allarme NO2 in Italia è rientrato, non è accaduto lo stesso per il Pm10 per il quale i tempi per la riduzione del particolato dall’aria sono stati considerati troppo lunghi.
Rifiuti radioattivi
Altro deferimento riguarda i rifiuti radioattivi. La Commissione ci accusa di non essere stati in grado di assicurare la piena conformità alla direttiva in materia, che prevede un quadro per garantire la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Entro il 23 agosto del 2015, gli stati membri avrebbero dovuto rendere noti i programmi nazionali. Cosa che non è stata fatta. Così, dopo l’avvio della procedura di infrazione, l’Italia aveva ricevuto un parere motivato a luglio, insieme ad Austria, Croazia, Repubblica ceca e Portogallo. E adesso è arrivato anche il deferimento.
Xylella
Secondo la Commissione europea, l’Italia è colpevole di non aver applicato le misure Ue, tra cui l’abbattimento degli ulivi malati. Solo in questo modo, secondo le autorità comunitarie, si sarebbe riusciti a impedire la diffusione in Italia e in Europa della Xylella fastidiosa.
La scelta di abbattere gli ulivi è stata oggetto di polemiche. Di recente inoltre, dall’Unione Europea è arrivato un nuovo decreto che obbliga gli agricoltori a utilizzare insetticidi non ammessi in agricoltura biologica, uno dei quali, accusato anche di essere dannoso per le api.
A marzo, quasi tremila ulivi pugliesi sono trovati positivi al batterio in un’area dove nel 2015 lo erano solo pochi esemplari. Tra una settimana, il 23 maggio, la Commissione potrebbe inoltre proporre al comitato sulla salute delle piante l’aggiornamento dell’area di quarantena, spostando di circa 20 km verso nord la fascia di territorio dove dovranno essere applicate le misure più drastiche come gli abbattimenti.
Secondo l’Ue, gli Stati membri sono obbligati ad adottare tutte le misure necessarie all’eradicazione della Xylella per evitarne la diffusione in altri paesi.
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Francesca Mancuso