Decine di famiglie che abitano attorno al Nevado del Ruiz hanno già lasciato le loro abitazioni nelle scorse ore. Si teme una grande eruzione, dalle conseguenze drammatiche. Nel 1985 il vulcano delle Ande eruttò uccidendo oltre 23mila persone
Cresce la tensione in Colombia a causa del vulcano Nevado del Ruiz, il più alto del Paese sudamericano, che da qualche giorno minaccia di eruttare. Di recente, infatti, è stata registrata un’attività sismica sospetta che ha spinto le autorità ha emettere un allarme arancione, che indica una probabile eruzione in arrivo a breve.
Per proteggere la popolazione che vive nelle aree a rischio ieri circa 120 cittadini che vivono a Villamaría – nel dipartimento colombiano di Caldas – sono stati evacuati, mentre è stato istituito un centro di comando e coordinamento dei soccorsi per rispondere in modo adeguato ad ogni eventuale emergenza.
Ad annunciare l’evacuazione preventiva il Presidente della Colombia Gustavo Petro.
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La terribile eruzione del 1985
Secondo il Servizio geologico colombiano (SGC) e l’Unità nazionale per la gestione del rischio di catastrofi (UNGRD) c’è la probabilità che possa verificarsi la più grande eruzione del Nevado dell’ultimo decennio.
È ancora bene impresso nella memoria del colombiani memoria l’evento catastrofico del 13 novembre del 1985. Quel giorno, dopo quasi 70 anni di “riposo”, una spaventosa eruzione del Nevado del Ruiz – che sorge a 5.321 metri sopra il livello del mare – colse impreparate città e villaggi.
L’episodio è noto alle cronache come il più devastante lahar (parola di origine indonesiana che indica flussi di fango e detriti di origine vulcanica) della storia. A causa dell’eruzione, considerata una degli eventi vulcanici più devastanti, persero la vita circa 23mila persone.
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Fonti: Gov.Colombia/Gustavo Petro
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