Il vulcano Katla fa tremare l'Islanda e il mondo intero. Un nuovo studio ha rivelato che qualora si verificasse un'eruzione, le conseguenze potrebbero essere importanti anche se non paragonabili a quelle provocate da Eyjafjallajokull, che 8 anni fa bloccò il traffico aereo mondiale con la sua grossa nube di cenere
Il vulcano Katla fa tremare l’Islanda e il mondo intero. Un nuovo studio ha rivelato che qualora si verificasse un’eruzione, le conseguenze potrebbero essere importanti anche se non paragonabili a quelle provocate da Eyjafjallajokull, che 8 anni fa bloccò il traffico aereo mondiale con la sua grossa nube di cenere.
Katla è un vulcano sub-glaciale. Ciò significa che è situato al di sotto di un ghiacciaio, la cui altezza può arrivare fino a 600 metri. Più grande di Eyjafjallajokull da cui dista circa 25 km, Katla fa spesso parlare di se sia per le sue dimensioni che per l’intensità delle eruzioni. Si trova nella parte meridionale dell’Islanda, al di sotto del ghiacciaio Mýrdalsjökull.
Anche se la sua ultima eruzione ebbe luogo nel 1918, il vulcano è un sorvegliato speciale. La sua caldera ha il diametro di circa 10 km ed erutta con una cadenza variabile tra i 13 e gli 80 anni. In un certo senso è in ritardo. Un team di scienziati ha monitorato di recente le emissioni di CO2 prodotte dal vulcano, un chiaro segnale della sua attività, scoprendo che sono molto elevate. Katla sta rilasciando una quantità di anidride carbonica molto più alta di quanto stimato finora.
Secondo i ricercatori britannici e islandesi che hanno condotto l’analisi, Katla, che in precedenza veniva considerato solo un emettitore di gas minore, è invece una “fonte di anidride carbonica atmosferica di importanza globale”.
Pubblicato la scorsa settimana sulla rivista Geophysical Research Letters, lo studio rivela che Katla sia una delle più grandi fonti vulcaniche di CO2 sulla Terra, rilasciando fino al 5% delle emissioni totali vulcaniche globali. In totale, questo vulcano “altamente pericoloso” tra il 2016 e il 2017 ha rilasciato ogni giorno tra 12 e 24 kt di CO2.
“Abbiamo scoperto che il vulcano Katla in Islanda è una fonte importante a livello mondiale di anidride carbonica atmosferica (CO2) nonostante sia stato precedentemente considerato un emettitore di gas minore. I vulcani sono una fonte naturale fondamentale di CO2 atmosferica, ma le stime della quantità totale globale di CO2 emessa dai vulcani sono basate solo su un piccolo numero di vulcani attivi” si legge nello studio.
La ricerca è una delle pochi ad avere preso in esame l’attività e le emissioni dei vulcani subgaciali, probabilmente perché sono di difficile accesso e spesso non hanno evidenti sfiati di degassamento.
“Attraverso misurazioni aeree ad alta precisione e modelli di dispersione atmosferica, mostriamo che Katla, un vulcano subglaciale altamente pericoloso che è esploso 100 anni fa, è una delle più grandi fonti di CO2 vulcaniche sulla Terra, rilasciando fino al 5% delle emissioni totali vulcaniche globali. Ciò è significativo nel contesto di una crescente consapevolezza che le fonti di CO2 naturali devono essere quantificate con maggiore precisione nelle valutazioni climatiche e raccomandiamo indagini urgenti di altri vulcani subglaciali in tutto il mondo” proseguono gli scienziati.
Quando avrà luogo l’eruzione?
Anche se mediamente Katla eruttava ogni 50 anni circa, non c’è modo di dire quando lo farà di nuovo. Sarah Barsotti dell’Ufficio Meteorologico Islandese ha detto che il livello di interruzione del trasporto aereo “dipende dall’intensità dell’eruzione e dalla direzione dei venti in quel momento”.
Magnús Tumi Guðmundsson, professore di geofisica dell’Università dell’Islanda, ha invitato alla prudenza in un post su Facebook. A suo avviso, anche se le emissioni sono “notevoli”, è troppo presto per dire se la quantità di CO2 sia il segno di un’eruzione imminente.
L’unica cosa a essere scoppiata al momento è una polemica, che ha contrapposto alcuni giornali agli autori dell’articolo. Come hanno precisato gli scienziati, infatti, essi non possono prevedere se il vulcano sia pronto a esplodere. In ogni caso, le interruzioni del traffico aereo difficilmente potrebbero essere altrettanto gravi di quelle provocate dal vulcano Eyjafjallajokull nel 2010. Nessun allarmismo dunque ma la sola constatazione che il Katla abbia prodotto una massiccia quantità di emissioni di CO2, sintomo di una intensa attività.
Che sia più attivo è un dato ma è impossibile sapere in anticipo quando darà luogo a un’altra delle sue eruzioni.
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Francesca Mancuso