La compagnia petrolifera Shell rinuncia al progetto di estrazione di petrolio al largo delle Shetland, ma la battaglia non è ancora vinta
In Scozia residenti e attivisti per il clima stanno festeggiando. Il motivo? Il colosso petrolifero Shell ha deciso di rinunciare al progetto di esplorazione per cercare giacimenti di petrolio al largo delle isole Shetland. La marcia indietro fatta dalla compagnia anglo-olandese, però, non sembra essere legata alle proteste contro le trivellazioni (che rientrano nel progetto Cambo) che negli ultimi tempi hanno animato la Scozia.
Siamo giunti alla conclusione che le ragioni economiche per investire in questo progetto non sono abbastanza forti in questo momento – ha annunciato Shell in una nota. – Tuttavia, i continui investimenti in petrolio e gas nel Regno Unito rimangono fondamentali per la sicurezza energetica del Paese.
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Ma il progetto Cambo non è stato del tutto accantonato
Il progetto Cambo, che dovrebbe portare alla produzione di circa 170 milioni di barili di petrolio in 25 anni, ha incontrato la dura opposizione di organizzazioni a tutela dell’ambiente come Greenpeace, che sostengono che la Gran Bretagna debba smettere di autorizzare lo sfruttamento nuovi giacimenti di petrolio e gas se vuole davvero ridurre le emissioni di carbonio.
Anche la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon aveva espresso la sua contrarietà che coinvolgeva la compagnia Shell e qualche settimana fa aveva spiegato che prima di procedere sarebbe stato necessario effettuare un’analisi accurata delle conseguenze ambientali. Tuttavia, l’approvazione spetta al Governo britannico, che finora si è rifiutato di bloccare il piano Cambo.
Purtroppo non è detto che il ritiro di Shell sia sufficiente a scongiurare il rischio delle trivellazioni al largo delle Shetland, visto che la Siccar Point Energy – che stava portando avanti il progetto insieme alla multinazionale anglo-olandese – ha fatto sapere che cercherà altri soci per proseguire, ma è molto probabile che senza il sostegno di Shell il piano verrà abbandonato definitivamente.
Con Shell fuori dai giochi, per il nostro primo ministro è giunto il momento di seguire l’esempio – ha commentato Greenpeace UK – Ascolti il parere degli scienziati e chiuda Cambo una volta per tutte. Dovremmo investire nelle energie rinnovabili e in una transizione giusta per i lavoratori e le comunità, non IN progetti senza prospettive di petrolio e gas.
This is HUGE. Shell pulls out of CAMBO!This should be the death knell for the new oil field. But unless Boris Johnson…
Posted by Greenpeace UK on Friday, December 3, 2021
In atto un altro piano di Shell che mette a rischio l’ecosistema della Wild Coast
Mentre gli attivisti per il clima scozzesi esultano, residenti e ambientalisti del Sudafrica sono in allarme a causa di un progetto di esplorazione di giacimenti di petrolio e gas lungo tutta la Wild Coast. Nonostante le proteste e un petizione (che ha raccolto oltre 30mila firme in pochi giorni), ieri l’Alta Corte di Makhanda ha autorizzato Shell a procedere con l’indagine sismica al largo della costa Sudafricana, che rappresenta uno dei territori più ricchi di biodiversità di tutto il continente africano. Così per centinaia di balene, delfini e altre creature marine sta per iniziare un vero e proprio incubo.
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Fonti: Greenpeace UK/AP
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