170 milioni di tonnellate di rifiuti minerari finiranno in un fiordo norvegese. Dopo 15 anni si è conclusa, nel peggiore dei modi, una causa giudiziaria intentata da due associazioni ambientaliste contro una società mineraria. Una dura sconfitta per il Paese e il suo delicato ecosistema...
La Norvegia autorizzerà lo scarico dei rifiuti minerari in uno dei suoi iconici fiordi. Purtroppo si è conclusa con una pesante sconfitta per le associazioni ambientaliste la causa in tribunale, vinta dal governo del Paese scandinavo. Dopo una controversia durata ben 15 anni, è arrivata la doccia fredda per le organizzazioni Naturvernforbundet e Natur og Ungdom, che hanno provato ad opporsi al piano per tutelare le strette e profonde insenature ricche di biodiversità.
“Siamo entrambi arrabbiati e delusi. Questa sentenza rappresenta una crisi per la protezione giuridica della natura in Norvegia” hanno commentato gli attivisti con l’amaro in bocca.
Il caso giudiziario era diventato uno dei più importanti in ambito ambientale della storia del Paese scandinavo.
Ad averla vinta la società Nordic Mining, che ha ottenuto il via libera per smaltire ben 170 milioni di tonnellate di rifiuti derivanti dall’attività di estrazione mineraria di rutilo e granato sul fondo del fiordo di Førde. Secondo gli ambientalisti, tutto ciò metterà a rischio il delicato ecosistema.
“Questo è scandaloso e rappresenta un duro colpo per la lotta per la natura norvegese” scrivono le due associazioni in una nota congiunta.
– Vi er både sinte og skuffede! Naturvernforbundet og Natur og Ungdom får ikke medhold i at tillatelsen til gruvedrift…
Posted by Naturvernforbundet on Wednesday, January 10, 2024
Un pericoloso precedente per la biodiversità della Norvegia
Secondo i ricorrenti le conseguenze di una discarica marina non sono state sufficientemente prese in considerazione e la dispersione di particelle potrebbe causare danni irreparabili alle specie marine (fra cui merluzzi e salmoni) e compromettere anche il settore ittico.
A queste perplessità il Governo norvegese ha ribattuto, sottolineando che le decisioni si basano sono state prese in conformità con le direttive ambientali che si applicano nella nazione.
Adesso Naturvernforbundet e Natur og Ungdom saranno chiamate a pagare circa 130mila euro di spese legali. Oltre il danno, la beffa. Il loro prossimo obiettivo sarebbe quello di portare il caso in appello, ma per il momento non hanno fondi a sufficienza per farlo.
Questo verdetto deludente potrebbe scoraggiare future azioni legali volte a proteggere l’ambiente da chi vuole sfruttarlo in nome del profitto.
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Fonte: Naturvernforbundet