L’uragano Laura non si ferma: Texas e Lousiana sono ancora sotto attacco e finora sono 14 le vittime accertate, tra cui una quattordicenne
L’uragano Laura non si ferma: Texas e Lousiana sono ancora sotto attacco e finora sono 14 le vittime accertate, tra cui una quattordicenne. E alcuni di loro sarebbero morti per intossicazione provocata dai generatori portatili usati per mancanza di elettricità. Un disastro ancora in corso.
In Lousiana ci sono almeno 10 dei 14 morti accertati, come ha confermato il governatore John Bel Edwards, il quale ha dichiarato come 5 di loro siano rimasti intossicati dal monossido di carbonio prodotto da generatori portatili usati negli edifici a causa della mancanza di elettricità. E anche in Texas 3 persone sono rimaste senza vita per lo stesso motivo (4 le vittime totali nello Stato). Non solo dunque vittime “dirette” del disastro naturale.
Altre 4 persone sono invece morte per la caduta di alberi, mentre un uomo è annegato a causa del naufragio della sua imbarcazione che si è trovata nel mezzo della tempesta. Attualmente sono quasi 500.000 le case senza corrente elettrica da ieri.
Five of the ten deaths reported in Louisiana related to #HurricaneLaura are from the use of portable power generators…
Posted by Gov. John Bel Edwards on Friday, August 28, 2020
Ricordiamo che prima di arrivare negli Usa e diventare tempesta tropicale giovedì scorso, Laura aveva causato la domenica scorsa già 31 morti ad Haiti e 4 nella Repubblica dominicana.
La Nasa ha pubblicato su Twitter le foto che mostrano come appare l’uragano dalla Stazione Spaziale Internazionale, pregando che tutti stiano bene.
Views of Hurricane Laura taken from @Space_Station today. Stay safe everyone. pic.twitter.com/KwVvRLA15m
— Chris Cassidy (@Astro_SEAL) August 26, 2020
Ma il bilancio della tragedia, purtroppo, potrebbe aumentare.
1:23 am. Whistling. Explosions. #Hurricane #LAURA in Sulphur #Louisiana pic.twitter.com/7kU3DZjhyn
— Josh Morgerman (@iCyclone) August 27, 2020
Fonti di riferimento: Ansa / National Hurrican Center / John Bel Edwards/Facebook / Chris Cassidy (Nasa)/Twitter
Leggi anche: