Uragani sempre più numerosi e violenti: Delta sta per abbattersi su Messico e Louisana

Un nuovo violento uragano si sta dirigendo verso il Messico. E' il decimo della stagione e il 25esimo del 2020

Un nuovo uragano minaccia gli Stati Uniti e in particolare le coste del Messico. Si chiama Delta e sta facendo davvero paura vista la velocità e la forza che ha guadagnato in poche ore. Secondo l’ultimo aggiornamento del National Hurricane Center ora è un uragano di categoria 4.

Se questo non basta a far paura, c’è dell’altro. Secondo gli scienziati americani, è la prima volta che in un solo anno si abbattono 25 uragani e la decima in una sola stagione. Numeri da record, ed è anche colpa dei cambiamenti climatici.

“Impressionante”, così lo hanno definito gli scienziati dell’NHC che stanno monitorando la situazione. Essi hanno assistito a un’intensificazione rapida di Delta, passato in maniera repentina a un uragano di categoria 4, con venti fino a 145 mph (circa 233 kmh) nel Mar dei Caraibi e diretto verso il Golfo del Messico. Secondo le attuali previsioni, Delta si abbatterà sulla penisola dello Yucatan con “mareggiate pericolose per la vita” e “significative inondazioni improvvise”. Anche se i meteorologi non sono sicuri di dove o quando potrebbe colpire gli Stati Uniti, le aree dalla Louisiana all’ovest della Florida potrebbero sperimentare le stesse condizioni di pericolo da giovedì sera a venerdì.

Il National Hurricane Center ha detto che Delta sta attraversando “un episodio di intensificazione rapida impressionante”. Nato come tempesta tropicale lunedì, nell’arco di 24 ore Delta è diventato un uragano prima di categoria 3, poi 4. Si tratta della maggiore intensificazione in un periodo di 24 ore per una tempesta fin dai tempi dell’uragano Wilma nel 2005.

Alle 2 del mattino EDT di oggi (alle 8 ora italiana), Delta presentava venti oltre 190 kmh. Secondo l’ultimo aggiornamento, si trova circa 80 miglia a est-sud-est dell’isola messicana di Cozumel.

“È previsto un piccolo cambiamento di forza prima che il centro raggiunga la costa della penisola dello Yucatan”, ha detto l’Hurricane Center. “Sebbene sia probabile un certo indebolimento quando Delta si sposterà sulla penisola dello Yucatan, si prevede un rafforzamento quando si sposterà sul Golfo del Messico meridionale mercoledì sera e giovedì”.

Evacuati i turisti in Messico

L’impatto peggiore di Delta è previsto per oggi lungo l’estremità nord-orientale della penisola dello Yucatan, costellata di resort. Per questo, migliaia di turisti e residenti lungo la Riviera Maya messicana sono stati evacuati, con circa 160 rifugi aperti solo a Cancun. Alcuni hotel con strutture classificate per i grandi uragani hanno offerto ospitalità mentre altri verranno spostati nei  rifugi vicini.

Qui Delta potrebbe arrivare con venti fino a 230 kmh.  Ieri il governatore dell’Alabama Kay Ivey e quello della Louisiana John Bel Edwards hanno firmato lo stato di emergenza. Nello Yucatan, tra l’altro, sei persone sono morte lo scorso fine settimana a causa della tempesta tropicale Gamma.

Delta, una tempesta da record

Delta è la decima tempesta a colpire gli Stati Uniti in una sola stagione, un record di tutti i tempi superando quello del 1916, quando vennero registrate 9 tempeste. Ma non solo, è anche il 25esimo uragano del 2020, come dice lo stesso nome. Solitamente infatti l’Hurricane Center usa i nomi femminili ma adesso ha utilizzato l’alfabeto greco per nominare le tempeste. Lo aveva fatto solo una volta, nel 2015, quando si sono formate più di 21 tempeste, esaurendo l’elenco dei nomi preapprovati. Allora vennero registrate 28 tempeste: è l’unica altra stagione ad aver usato l’alfabeto tradizionale dei nomi e ad aver poi proseguito con le lettere dell’alfabeto greco. Dato che mancano ancora due mesi alla stagione degli uragani, è probabile che il 2020 superi il 2005.

Gli uragani e i cambiamenti climatici

Una stagione degli uragani caratterizzata da questi numeri non può non far sorgere dubbi e interrogativi. Non è improbabile che i cambiamenti climatici possano contribuire al numero e all’intensità delle tempeste. Sebbene nessun singolo evento meteorologico possa essere ancorato esclusivamente al riscaldamento globale, gli scienziati sono concordi nel ritenere che i cambiamenti climatici prodotti dall’uomo rendano le tempeste ancora più forti. Ciò avviene perché l’aria più calda trattiene più umidità, rendendo le tempeste più piovose. Inoltre, l’innalzamento del mare rende le mareggiate più alte e dannose.

La rapida intensificazione di Delta è in linea con le previsioni per l’impatto della crisi climatica sugli uragani, ha sottolineato CBS News . Questo perché le tempeste tendono a intensificarsi più velocemente su acque più calde.

Fonti di riferimento: UsaToday, NHC, NHC/Twitter

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