Uniti per raccogliere i rifiuti di plastica lungo le spiagge del Mediterraneo, quello che sono riusciti a fare migliaia di volontari è stupefacente

Grande partecipazione alla 30esima edizione della campagna Clean Up the Med di Legambiente: oltre 4000 volontari hanno raccolto un numero impressionante di rifiuti (quasi tutti di plastica) lungo le coste del Mediterraneo

L’unione fa la forza e la differenza per il nostro ambiente. E la prova è rappresentata dall’eccezionale risultato di Clean Up the Med, la grande campagna di volontariato internazionale guidata da Legambiente nei Paesi che si affacciano sulle coste del Mediterraneo.

Nel corso dell’iniziativa, giunta alla sua 30esima edizione, è stato rimosso un totale di 38.522 chili di rifiuti, per la maggior parte costituiti da plastica. Alla mega call to action, che si è svolta anche in Italia, hanno preso parte cittadini, sia giovani che adulti, armati di guanti, pinze e buste, ma soprattutto di determinazione e buona volontà.

Leggi anche: Questi sono i rifiuti che più inquinano le nostre spiagge (no, non sono i mozziconi di sigaretta)

I Paesi protagonisti della campagna

Durante l’edizione 2023 di Clean Up the Med, organizzata dal 12 14 maggio, sono state portate avanti 110 iniziative promosse da un centinaio di associazioni distribuite in 17 Paesi del Mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna, Egitto, Tunisia, Libano, Giordania, nazioni coinvolte da Plastic Busters CAP – progetto europeo finanziato da Eni CBC Med, con 1,1 milioni di euro, che quest’anno sostiene Clean Up The Med; gli altri 10 sono invece: Albania, Bulgaria, dove la pulizia è avvenuta presso le sponde del Lago Pancharevo, Croazia; Libia; Malta; Stato di Palestina; Turchia; Portogallo; Israele ed Algeria, dove il prossimo 21 giugno si svolgerà l’evento conclusivo della campagna.

In totale sono stati 38.522 i chili di rifiuti rimossi su 162 chilometri di spiagge. Il l’84% degli oggetti rinvenuti sui litorali era costituito da plastica, materiale altamente inquinante che finisce per uccidere anche pesci e tartarughe marine. Su un terzo delle spiagge pulite sono ancora presenti mascherine chirurgiche, risalenti all’emergenza Covid. L’iniziativa ha visto una grande partecipazione da parte dei volontari: alla campagna hanno aderito, infatti, oltre 4000 persone.

Una splendida mobilitazione a favore di un’ecosistema tanto ricco di biodiversità quanto fragile (non solo per la presenza di plastiche e microplastiche, ma anche per l’emergenza legata al riscaldamento delle sue acque).

Clean Up the Med racchiude due fondamentali aspetti che identificano la mission di Legambiente. Da un lato, la forza del volontariato, che valica i confini per lavorare su obiettivi comuni, come la tutela del Mar Mediterraneo; dall’altro l’importanza di avere un’azione unitaria contro il marine litter in tutti i Paesi costieri – commenta Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente – In questi anni l’unione sempre crescente delle associazioni coinvolte e delle persone, come dimostrano anche i numeri di quest’ultima edizione del 2023, non solo ha fatto la forza ma ha contribuito a tessere e rafforzare legami istituzionali, sia in ambito nazionale che con altri Paesi che si affacciano sullo stesso bacino, per definire politiche e azioni sinergiche di prevenzione, gestione e smaltimento rifiuti sempre più necessarie.

Infatti, il Mare Nostrum ospita uno dei principali hotspot della biodiversità, ma è al contempo una delle aree marine in cui si concentra la maggiore quantità di plastiche e microplastiche.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Fonte: Legambiente

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram