Se non si troverà una soluzione per impedire l’accesso delle Grandi Navi nella laguna, Venezia potrebbe essere classificata tra i siti Unesco in pericolo
Della questione delle Grandi Navi nella laguna di Venezia si discute ormai da anni. Ma, adesso, a pronunciarsi è l’Unesco, chiedendo urgentemente all’Italia di trovare una soluzione. In caso contrario, Venezia potrebbe finire nella lista dei patrimoni in pericolo già a partire da luglio
Se non si troverà in breve tempo una soluzione per impedire l’accesso delle Grandi Navi nella laguna, molto presto Venezia potrebbe essere classificata tra i siti in pericolo. L’ultimatum arriva dall’Unesco, che discuterà la questione durante l’assemblea annuale, prevista a luglio, durante la quale l’Onu aggiornerà la lista dei patrimoni dell’umanità e di quelli in pericolo. La città di Venezia è entrata a far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco nel 1987, ma a causa del passaggio delle Grandi Navi nella sua laguna il prestigioso riconoscimento è seriamente a rischio.
Nel documento redatto dai tecnici dell’Unesco, si richiede urgentemente una soluzione di lungo periodo che dia massima priorità all”ipotesi di impedire totalmente l’accesso delle grandi navi alla laguna, preferibilmente “reindirizzandole verso porti più adatti nell’area”.
La proposta di inserire Venezia tra i siti in pericolo verrà esaminata nel corso del summit che si terrà dal 16 al 31 luglio. Se approvata dal Comitato Mondiale del Patrimonio, verrà chiesto all’Italia di sviluppare un piano d’intervento e misure correttive, presentando entro febbraio 2022 un rapporto di attuazione.
Stop alla Grandi Navi nella Laguna. Venezia non può più aspettare
Di bloccare l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia se ne discute ormai da troppo tempo. Il decreto Clini-Passera già del 2012 impediva il passaggio alle grandi navi superiori alle 40mila tonnellate nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca, ma è rimasto in sospeso per nove anni in attesa di trovare soluzioni alternative. Ma non è bastato neanche decreto varato a marzo (che dava il via libera alla legge secondo cui l’approdo definitivo delle grandi navi a Venezia dovrà essere progettato e realizzato soltanto fuori dalla laguna) a impedire il passaggio dei “giganti del mare”, che deturpano l’ecosistema e possono provocare incidenti, come già avvenuto in passato.
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Già nel 2012 il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco aveva chiesto all’Italia di vietare l’ingresso in laguna alle grandi navi e alle petroliere, ma a nulla sono servite queste richieste.
A seguito dell’annuncio dell’ultimatum da parte dell’Unesco, non si è fatto attendere del ministro della Cultura Dario Franceschini:
Purtroppo la decisione Unesco era nell’aria da tempo. È un annuncio di una possibile decisione di metà luglio di inserimento di Venezia nella lista del patrimonio in pericolo, sarebbe cosa grave per il nostro Paese e non c’è più tempo per esitare. Abbiamo già fatto un passo importante nell’ultimo decreto legge con la destinazione definitiva dell’approdo delle grandi navi fuori dalla laguna adesso credo vada fatto di più come impedire da subito il passaggio delle grandi navi nel canale della Giudecca.
Dopo la decisione @UNESCO di oggi, il rischio di vedere #Venezia iscritta a luglio nella Lista del Patrimonio in pericolo, ci impone di fare un ulteriore passo, vietando da subito il passaggio delle grandi navi nel Canale della Giudecca pic.twitter.com/tc1i5qYHdn
— Dario Franceschini (@dariofrance) June 21, 2021
Fonte: Dario Franceschini (Twitter)/Ansa/Unesco
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