Rifiuti post tsunami: quel peschereccio fantasma vicino alle coste del Canada

Un peschereccio giapponese è stato avvistato al largo delle coste canadesi dopo un anno di navigazione tra le acque oceaniche a seguito dello tsunami successivo al terremoto che colpì il Paese del Sol Levante l’11 marzo 2011. La presenza del relitto è stata individuata da una pattuglia aerea canadese, mentre si trovava impegnata in un volo di ricognizione di routine, nei pressi dell’arcipelago Queen Charlotte, situato a nord della British Columbia, provincia situata all’estremo ovest dello stato canadese.

La carcassa di un peschereccio giapponese è stato avvistata al largo delle coste canadesi dopo un anno di navigazione tra le acque oceaniche a che colpì il Paese del Sol Levante l’11 marzo 2011. La presenza del relitto è stata individuata da una pattuglia aerea canadese, mentre si trovava impegnata in un volo di ricognizione di routine, nei pressi dell’arcipelago Queen Charlotte, a nord della British Columbia, provincia situata nell’estremo ovest dello stato canadese.

Le autorità canadesi hanno prontamente segnalato al Giappone la presenza del vascello, di cui dopo poco è stata confermata l’effettiva appartenenza nipponica. Il peschereccio rappresenta soltanto uno degli innumerevoli rifiuti sparsi per le acque oceaniche dalla violenza dello tsunami. L’imbarcazione era stata data per dispersa a seguito dello tsunami e non vi erano speranze riguardo ad un suo possibile ritrovamento.

Al momento dell’impatto con l’onda anomala, l’imbarcazione, utilizzata per la pesca dei totani, si trovava ancorata ad Hachinohe, città della prefettura di Aomori, nel nord del Giappone. Fino a questo momento del peschereccio si erano perse completamente le tracce. Si ritiene che la sua presenza avrebbe potuto costituire un pericolo per la navigazione di altre imbarcazioni, ma fortunatamente, nell’area interessata, non sono stati recentemente riscontrati incidenti o difficoltà.

Il battello ha una lunghezza di circa 65 metri e, nel corso del suo peregrinare senza meta, la sua struttura sarebbe rimasta pressoché intatta, nonostante la ruggine, come confermato da Marc Proulx, coordinatore marittimo del Joint Rescue Coordination Center di Victoria, nella British Columbia. In Canada si sta attualmente indagando su eventuali sversamenti inquinanti causati dall’imbarcazione. Secondo quanto riportato dalla CNN, il dipartimento della difesa canadese avrebbe assicurato come al momento non siano stati rilevati pericoli in tal senso.

Marta Albè

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