Trump apre alla pesca commerciale un’area protetta nell’Oceano Atlantico

Il provvedimento metterà in pericolo centinaia di specie minacciate di estinzione e rischia di distruggere un intero ecosistema

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di aprire 5000 miglia quadrate di un’area protetta dell’Oceano Atlantico alla pesca commerciale.

Il provvedimento, firmato lo scorso venerdì, potrebbe mettere ulteriormente in pericolo centinaia di specie minacciate di estinzione e distruggere l’ecosistema al largo della costa del New England.

La zona era stata dichiarata area protetta dalla precedente amministrazione, che aveva istituito il Northeast Canyon e Seamounts Marine National Monument nel 2016 per tutelare le specie in pericolo e il loro ecosistema dalle intrusioni dell’uomo.

Trump ha deciso di anteporre gli interessi economici alla tutela ambientale, eliminando il divieto di pesca nell’area durante un incontro con i pescatori.

Una decisione che ha sollevato diverse polemiche tra le associazioni ambientaliste, poiché nella zona sono presenti coralli millenari, balene in via di estinzione e altre specie a rischio.

“Aprire l’unico monumento nazionale marino nell’Atlantico non aiuterà nessuno se non una manciata di pescatori, rischiando danni irreparabili alla fauna marina che non ha altre aree completamente protette al largo della nostra costa orientale.
Coralli antichi e a crescita lenta in acque profonde, grandi balene e tartarughe marine in via di estinzione e un’incredibile varietà di pesci, uccelli marini, squali, delfini e altri animali selvatici: queste sono le specie e gli habitat che pagheranno il prezzo.” ha commentato Bob Dreher, vice presidente senior del Programma di conservazione presso Defenders of Wildlife.

Brad Sewell, direttore senior degli oceani per il Consiglio di difesa delle risorse naturali (NRDC), si è detto preoccupato per il via libera della pesca commerciale nella zona poiché pone una serie di minacce, tra cui i danni degli attrezzi da pesca pesanti ai coralli di acque profonde e l’aggrovigliamento di mammiferi alle reti da pesca.

Sewell ha fatto sapere che il NRDC è pronto a intraprendere azioni legali contro l’amministrazione Trump per “proteggere questi tesori marini dai danni e dallo sfruttamento della pesca commerciale e di altre industrie estrattive“.

Fonti di riferimento: New York Times/Defenders of Wildlife

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