Gli scienziati hanno analizzato 62 campioni di tessuto placentare e hanno scoperto che la plastica più comune rilevata era il polietilene, utilizzato per realizzare sacchetti e bottiglie di plastica
Si sommano, purtroppo, gli studi che scoprono di volta in volta come le microplastiche siano presenti praticamente in tutto ciò che consumiamo, dall’acqua in bottiglia alla carne agli alimenti a base vegetale. Ora, alcuni ricercatori hanno utilizzato un nuovo strumento analitico per misurare le microplastiche presenti nella placenta umana. E i risultati sono sconvolgenti.
Già uno studio italiano del 2020 aveva individuato, per la prima volta, la presenza di microplastiche nella placenta in campioni di quattro donne sane che hanno avuto gravidanze e parti normali. Adesso dall’Università del New Mexico confermano: ci sono microplastiche trovate in ogni placenta umana testata.
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Secondo lo studio pubblicato su Toxicological Sciences, infatti, sono state scovare microplastiche in tutti i 62 campioni di placenta che sono stati testati.
Se la dose continua ad aumentare, inizieremo a preoccuparci. Se vediamo effetti sulla placenta, allora tutta la vita dei mammiferi su questa pianta potrebbe essere influenzata. Non va bene, dice Matthew Campen, PhD, professore presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’UNM.
Lo studio
La ricerca ha rilevato microplastiche in tutti i campioni di placenta testati, con concentrazioni che vanno da 6,5 a 790 microgrammi per grammo di tessuto. PVC e nylon sono state le plastiche più comuni rilevate, dopo il polietilene.
Le microplastiche sono state analizzate utilizzando sostanze chimiche e una centrifuga per separarle dal tessuto, quindi riscaldandole e analizzando la caratteristica “firma” chimica di ciascuna plastica. La stessa tecnica è stata utilizzata dagli scienziati della Capital Medical University di Pechino, in Cina, per rilevare la presenza di microplastiche nei campioni di arterie umane.
Le microplastiche sono state rilevate per la prima volta nelle placente nel 2020,in Italia. Gli scienziati hanno affermato: “Le microplastiche portano con sé sostanze che, agendo come interferenti endocrini, potrebbero causare effetti a lungo termine sulla salute umana”.
La concentrazione di microplastiche nelle placente è particolarmente preoccupante, ha detto Campen. Il tessuto cresce solo per otto mesi, poiché inizia a formarsi circa un mese dopo l’inizio della gravidanza. Altri organi del tuo corpo crescono in periodi di tempo molto più lunghi, ha aggiunto.
Recentemente sono state scoperte microplastiche anche nel sangue umano e nel latte materno, indicando una diffusa contaminazione dei corpi delle persone. L’impatto sulla salute è ancora sconosciuto, ma è stato dimostrato in laboratorio che le microplastiche causano danni alle cellule umane: le particelle, per esempio, potrebbero depositarsi nei tessuti e causare infiammazioni, come fanno le particelle dell’inquinamento atmosferico.
Enormi quantità di rifiuti di plastica vengono scaricate nell’ambiente e le microplastiche hanno inquinato l’intero Pianeta, dalla vetta del Monte Everest alla profondità degli oceani più profondi e proprio la crescente concentrazione di microplastiche nei tessuti umani potrebbe spiegare l’aumento sconcertante di alcuni problemi di salute.
Malgrado tutto, insomma, e nonostante la ormai certa pervasività delle microplastiche, le ricerche in questo campo sono solo all’inizio. In ogni caso, una cosa è certa.
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