Il paradosso del TrenoVerde per il trasporto di scorie nucleari in Francia

Si può utilizzare il Treno Verde di Legambiente per il trasporto di scorie nucleari in Francia? La risposta, contro ogni logica, è sì. Purtroppo è accaduto davvero. Quando alle 2,53 di ieri il treno con le scorie nucleari di Saluggia ha attraversato la stazione di Bussoleno, in una Valle militarizzata all'inverosimile, con l'autostrada chiusa e decine di check point sulle strade, i flash dei giornalisti hanno immortalato una carrozza del Treno Verde dell'associazione del cigno verde che era stata utilizzata per comporre il convoglio diretto in Francia con le scorie nucleari di Trino Vercellese.

Si può utilizzare il Treno Verde di Legambiente per il trasporto di scorie nucleari in Francia? La risposta, contro ogni logica, è sì. Purtroppo è accaduto davvero. Quando alle 2,53 di ieri il treno con le scorie nucleari di Saluggia ha attraversato la stazione di Bussoleno, in una Valle militarizzata all’inverosimile, con l’autostrada chiusa e decine di check point sulle strade, i flash dei giornalisti hanno immortalato una carrozza del Treno Verde dell’associazione del cigno verde che era stata utilizzata per comporre il convoglio diretto in Francia con le scorie nucleari di Trino Vercellese.

L’immagine col logo dell’associazione, ripreso in primo piano su uno dei vagoni da Repubblica.it, ha fatto il giro di blog e giornali online, mandando su tutte le furie il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, che ha subito scritto una lettera all’amministratore delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. “Il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato da oltre 23 anni attraverso l’Italia promuovendo stili di vita sostenibili, città moderne e più vivibili, un uso efficiente dell’energia, trasporti sicuri e meno inquinanti. È visitato da centinaia di migliaia di cittadini, bambini con i loro insegnanti, amministratori pubblici“, si legge nella missiva.

La fotografia “mostra l’utilizzo di una carrozza del Treno Verde, con chiaramente visibili i loghi di Legambiente, Ministero dell’Ambiente e delle Ferrovie dello Stato, su un treno utilizzato per il trasporto delle scorie nucleari radiottive -continua la lettera.- Chiediamo di avere conferma di quanto accaduto e di sapere come sia stato possibile un errore di questa portata per i danni rilevanti arrecati all’immagine e alla credibilità del Treno Verde e della nostra associazione“.

Perché Legambiente è nata proprio “sull’opposizione al nucleare” e a favore di “una politica energetica incentrata sulle fonti energetiche rinnovabili, svolgendo un ruolo importante anche nell’ultima campagna referendaria. Chiediamo pertanto alle Ferrovie dello Stato di rispondere a questa nostra lettera con urgenza di chiarire anche pubblicamente quanto avvenuto“, continua Cogliati Dezza. Perché questo stesso treno viene affittato o concesso dalle Ferrovie dello stato anche per altre iniziative: “l’anno scorso e’ stato usato in occasione del 150/o dell’Unita’ d’Italia come treno del milite ignoto – conclude Legambiente– e qualche tempo fa dal Wwf per i suoi 30 anni. Non eravamo a conoscenza che per il trasporto di scorie venissero usate delle carrozze normali, su cui salgono i cittadini“.

I No Tav si sono mobilitati per ostacolare l’avanzata del convoglio, ma un imponente dispositivo di polizia e carabinieri ha neutralizzato i loro tentativi. Solo a Borgone di Susa una quindicina di attivisti sono riusciti a occupare i binari. Sono 145 i No Tav identificati dalle forze dell’ordine. Così, quella carrozza ha attraversato il Piemonte come parte integrante di un treno Castor riempito di scorie nucleari, destinate agli stabilimenti della Areva di La Hague, sulle coste dell’Atlantico, dove il materiale radioattivo sarà trattato e rispedito in Italia. Sembra impossibile, ma è vero.

Roberta Ragni

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