Tragedia ambientale al largo delle Azzorre: dopo l’incendio, affonda il cargo con a bordo migliaia di auto

Qualche settimana fa vi avevamo parlato di un tragico incendio scoppiato a bordo della nave mercantile Felicity Ace, che trasportava automobili di lusso prodotte in Germania verso gli Stati Uniti. Il cargo, con a bordo circa 4.000 veicoli di lusso (fra cui Porsche, Audi, Lamborghini e Bentley), si trovava nell’Oceano Atlantico – più precisamente di fronte all’arcipelago delle Azzorre, che fa parte dell’amministrazione portoghese.

Negli scorsi giorni le autorità locali avevano dato avvio alle manovre di rimorchio per portarla verso la costa, che sono proseguite per alcuni giorni e non senza difficoltà: non appena ha iniziato a muoversi, la nave ha iniziato ad imbarcare acqua e ciò l’ha resa sempre più pesante e difficile da manovrare.

Il recupero dell’imbarcazione è stato minato anche dal mare mosso e dalle condizioni avverse del meteo che hanno complicato ulteriormente le manovre. Il tragico epilogo è avvenuto nel pomeriggio di ieri: a ormai pochi chilometri dalla meta, la nave ha perso stabilità ed è affondata con tutto il suo carico di automobili.

Per il gruppo Volkswagen, organizzatore del trasporto, si tratta di un danno economico e di immagine di proporzioni immani, ma a noi è il disastro ambientale che ne deriva a preoccupare di più: la profondità delle acque nella zona dell’inabissamento è stimata attorno ai 3.000 metri – questo vuol dire che sarà praticamente impossibile far riemergere il cargo ed il suo contenuto, che resteranno depositati sul fondale.

Già ora, le autorità hanno registrato il galleggiamento di rottami e lo sversamento nell’area di olio e carburante, mentre continuano le operazioni di contenimento dell’inquinamento (sono state installate anche barriere per contenere le fuoriuscite di carburante in mare). C’è il rischio che i serbatoi di carburante che sono affondati di danneggino e inizino a rilasciare nell’acqua il loro contenuto, compromettendo l’ecosistema e minacciando la sopravvivenza di esseri animali e vegetali dell’area.

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Fonti: Reuters / Marinha Portuguesa

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