Traffico in tilt a Roma: chi sono gli attivisti che hanno bloccato il GRA e perché si incantenano (di nuovo) in strada

I giovani ambientalisti della campagna Ultima Generazione questa mattina sono tornati a bloccare il Grande Raccordo Anulare di Roma, creando diversi disagi agli automobilisti. Ma perché queste continue proteste?

“Ci facciamo arrestare per il bene dei vostri figli. Non ci sarà lavoro su un pianeta morto”: è il grido lanciato dai giovani ambientalisti che oggi hanno paralizzato il traffico a Roma, bloccando il Grande Raccordo Anulare all’altezza dell’uscita 31.

protesta GRA

@Ultima Generazione

La manifestazione ha provocato diversi disagi agli automobilisti, che hanno perso la pazienza, ormai stanchi di queste proteste, che danneggiano chi deve recarsi al lavoro. Nelle ultime settimane sono stati diversi i blitz organizzati dai ragazzi della campagna Ultima Generazione, nata all’interno del movimento Extinction Rebellion e diventata indipendente lo scorso anno.

Una decina di giorni fa gli attivisti hanno bloccato le strade di Milano, Padova e Massa Carrara, mentre lo scorso 16 giugno i giovani si sono seduti sull’asfalto del Grande Raccordo Anulare, suscitando l’ira degli automobilisti. A Roma la situazione è degenerata e qualcuno ha tentato addirittura di investire gli attivisti, mentre altri sono stati allontanati di peso dalla strada.

Le richieste dei giovani ambientalisti

Ma cosa chiedono questi ragazzi? Cosa li spinge a protestare, rischiando di essere multati o arrestati? Le richieste degli attivisti di Ultima Generazione al Governo italiano sono le stesse da tempo:

• Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale

• Procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili

Le immagini del Po ridotto a un ammasso di croste di terra e la notizia del Piemonte, che ha chiesto lo stato di calamità naturale per l’agricoltura a causa della siccità, ci atterriscono. – spiegano i giovani – Di più, ci toglie il sonno pensare che presto accadrà in tutta Italia e nel resto del mondo e che i vostri e i nostri figli dovranno crescere su un pianeta nel quale saranno all’ordine del giorno le violenze per accaparrarsi quel poco di acqua e cibo rimasti, finché non ce ne sarà più per nessuno. Il governo non sta facendo nulla per evitare che ciò accada. Questo è l’unico modo che ci resta per farci ascoltare. Ultima Generazione è un movimento di resistenza civile non violenta. Scendiamo in strada per protestare e ci facciamo arrestare. Non opponiamo resistenza, non rispondiamo alle provocazioni e neanche alle aggressioni di chi la pensa diversamente.

I ragazzi di Ultima Generazione sono consapevoli del danno arrecato ai lavoratori, ma sono convinti che queste azioni dimostrative siano necessarie:

Sappiamo quanto sia necessario andare al lavoro per sfamare la propria famiglia. Siamo tutti figli e alcuni di noi sono anche genitori. È proprio per i figli che lo facciamo, i vostri e i nostri.

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Fonte: Ultima Generazione

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