In queste ore, la capitale dell’India è soffocata dai fumi tossici, dopo che una foschia densa, pungente e pericolosissima si è diffusa da un incendio impressionante in una discarica di rifiuti, l’ultimo di una serie di incendi di discariche
Ancora una discarica che va a fuoco, in un ennesimo potente, devastante, incendio. Nelle scorse ore, è infatti andata in fiamme l’enorme discarica di Ghazipur di Nuova Delhi, la capitale dell’India (solo qui arrivano ogni giorno più di 2.300 tonnellate di rifiuti solidi).
Ci è voluta tutta la notte per domare l’incendio, ma il fumo nero ha continuato irrimediabilmente a sprigionarsi dal sito nell’area circostante, mettendo in serio pericolo la salute di tutti i residenti. Gli ultimi roghi erano avvenuti tra marzo e aprile del 2022.
Leggi anche: La discarica più grande del mondo che offre lavoro a centinaia di persone (ma lentamente le uccide)
I nostri occhi bruciano e nessuno può uscire di casa. Le condizioni sono così gravi che i bambini piangono, racconta un abitante della zona, Riyazuddin Saifi.
Delhi residents choke on landfill fire fumes | REUTERS https://t.co/WSxOW6O7Mn
— صحيفة مباشر العربية (@mubasheer2022) April 22, 2024
L’incendio di Ghazipur (l’ultimo di una lunga serie)
La causa dell’incendio rimane sconosciuta, ma quel che pare certo è che gli incendi delle discariche sono spesso innescati dai gas combustibili derivanti dalla disintegrazione dei rifiuti stessi. Ogni anno, mentre i livelli di mercurio salgono durante le torride estati di Nuova Delhi, le discariche della città prendono fuoco, con i rifiuti in decomposizione che si aggiungono alle emissioni di gas metano che riscaldano il clima dell’India.
Il metano è il secondo gas serra più abbondante dopo l’anidride carbonica, ma contribuisce in modo più potente alla crisi climatica perché intrappola una maggiore quantità di calore. E secondo GHGSat, che monitora le emissioni via satellite, l’India produce più metano dalle discariche di qualsiasi altro paese.
Secondo un rapporto del 2023 del Center for Science and Environment, un’agenzia di ricerca senza scopo di lucro di Nuova Delhi, la montagna di rifiuti di Ghazipur è solo una delle circa 3.000 discariche indiane traboccanti di rifiuti in decomposizione e che emittono gas pericolosi. Con i suoi 65 metri di altezza, è alto quasi quanto lo storico Taj Mahal ed è un pugno nell’occhio che sovrasta le case circostanti, danneggiando la salute dei residenti.
Le emissioni di metano non sono l’unico pericolo derivante dalle discariche: nel corso di decenni, le tossine si sono infiltrate nel terreno, inquinando le riserve idriche di migliaia di persone che vivono nelle vicinanze.
In Delhi, 27 million people, the Ghazipur landfill, which is considered the largest in India, and possibly in the world, is on fire. pic.twitter.com/PxA6rJvgJB
— S p r i n t e r F a c t o r y (@Sprinterfactory) April 22, 2024
Le soluzioni al problema delle discariche in India
Sostanzialmente nessuna.
Nell’ambito della sua iniziativa “Clean India”, il primo ministro indiano Narendra Modi aveva affermato che si stanno compiendo sforzi per rimuovere le montagne di rifiuti e convertirle in zone verdi. Questo obiettivo, se raggiunto, potrebbe alleviare parte della sofferenza di coloro che vivono all’ombra di enormi discariche – e aiutare il mondo a ridurre le proprie emissioni di gas serra.
Ma c’è un ma: proprio l’India non si è unita ai 155 paesi che hanno firmato il Global Meater Pledge, un patto per ridurre collettivamente le emissioni globali di almeno il 30% rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030. Gli scienziati stimano che la riduzione potrebbe ridurre l’aumento della temperatura globale dello 0,2% e aiutare il mondo a raggiungere l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius.
L’India ha detto che non aderirà perché la maggior parte delle sue emissioni di metano provengono dall’agricoltura – circa il 74% da animali da fattoria e risaie contro meno del 15% dalle discariche. Benvenute omissioni.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche: