Come se non fosse già bastata la tragedia nucleare di Fukushima, di cui oggi si parla sempre meno, questa mattina il Giappone ha subito un nuovo terremoto di magnitudo 5,4 della scala Richter, che ha colpito la prefettura di Nagano, a circa 120 chilometri da Tokyo.
Come se non fosse già bastata la tragedia nucleare di Fukushima, di cui oggi si parla sempre meno, questa mattina il Giappone ha subito un nuovo terremoto di magnitudo 5,4 della scala Richter, che ha colpito la prefettura di Nagano, a circa 120 chilometri da Tokyo.
Secondo quanto riportato dall‘agenzia meteorologica giapponese, durante la scossa – avvertita alle 8.16 ora giapponese (1.16 in Italia) – sono rimaste ferite nove persone e l’area più colpita è stata quella di Matsumoto, celebre per la sua Fortezza Samurai che stando alle prime stime avrebbe subito diversi danni.
In questa zona il personale di soccorso è intervenuto immediatamente per soccorrere i feriti, colpiti soprattutto da oggetti in caduta, che sono stati subito trasferiti in ospedale.
Alla prima scossa, ne è seguita una seconda – questa volta di magnitudo leggermente inferiore, pari a 5,1 – che si è verificata qualche minuto dopo, alle 8.21.
Secondo gli esperti, l’epicentro del terremoto è nel sottosuolo; secondo le prime stime i danni non sono stati gravi e a quanto pare non si è evidenziato nessun pericolo tsunami.
Ma l’allarme nucleare in Giappone resta vivo più che mai: secondo le cifre ufficiali più del 20% delle scosse sismiche di magnitudo elevata (dal 6 in su) avvengono proprio qui e fatti come quelli dell’11 marzo, giorno in cui il terribile sisma di magnitudo 9 ha provocato il devastante tsunami che ha causato il dramma nucleare peggiore di quello di Chernobyl, potrebbe ripetersi in qualsiasi momento.
Per questo motivo, la classe dirigente e la società civile del paese stanno avviando una profonda riflessione sulle politiche energetiche e i programmi basati sull’energia nucleare, che potrebbe portare ad un cambiamento radicale anche nel modo di vivere. A tal proposito, vi invitiamo a leggere questa riflessione dell’inviato di Asianews.it