Dopo 18 ore sotto alle macerie sono stati tratti in salvo una mamma e i suoi tre figli. Un faro nel buio del sisma nell'Egeo
Un faro nel buio: dopo 18 ore sotto le macerie sono stati tratti in salvo una mamma e i suoi tre figli. Il terremoto nell’Egeo ha fatto una strage ma qualche luce di speranza si accende. Il quarto figlio potrebbe essere salvato presto.
Il terremoto di venerdì ha raso al suolo almeno 20 edifici nella città portuale egea di Izmir, dove sono avvenuti i soccorsi. E il bilancio delle vittime continua a salire, ma anche quello delle vite umane strappate alla morte: il ministro dell’Ambiente turco Murat Kurum ha detto che finora sono state liberate circa 100 persone.
Secondo quanto riportato da Afad, la Protezione Civile turca, la distanza dal distretto di Seferihisar di Smirne del terremoto, avvenuto nel mare Egeo, è di 17,26 km, e, dopo la violenta scossa di magnitudo 7, ce ne sono state altre 590 di assestamento, di cui 39 con magnitudo pari a 4. Attualmente si registrano 28 vittime, 1 delle quali per annegamento, e 885 feriti.
Dün Elazığlıydık, Malatyalıydık, bugün İzmirliyiz.
Sararız yaraları birlikte iyileşiriz.
83 milyon tek yürek, Türkiye'yiz. pic.twitter.com/dcljSY00LW— Murat KURUM (@murat_kurum) October 31, 2020
Ma anche salvataggi, per ora 100 secondo quanto riferito dalle autorità turche. E la notizia di oggi accende la speranza che altre persone potranno presto essere riportate alla luce ancora in vita.
Merkez üssü Ege Denizi’nin Seferihisar açıkları olan 6,6 büyüklüğündeki depremden en çok etkilenen ilçelerimizden Seferihisar’daydık.
Hasar tespit çalışmalarının hızla devam ettiği bölgede incelemelerimizi gerçekleştirerek vatandaşlarımıza geçmiş olsun dileklerimizi ilettik. pic.twitter.com/Su2pGdzK9y
— Murat KURUM (@murat_kurum) October 31, 2020
Una luce in fondo al tunnel.
Fonti di riferimento: Murat Kurum/Twitter / Al Arabiya / Afad / Anadolu Agency/Youtube
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