Terremoto centro Italia: i danni, gli aggiornamenti, la notte degli sfollati

La terra non smette di tremare. Dopo la scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre alle 7,40, le già provate popolazioni dell’Umbria e delle Marche continuano a vivere in vero e proprio incubo. Non si arresta infatti lo sciame sismico e sono tanti gli sfollati che vivono in tende, roulotte o in macchina a causa delle nuove zone rosse, dei paesini crollati e delle case dichiarate inagibili.

La terra non smette di tremare. Dopo la del 30 ottobre alle 7,40, le già provate popolazioni dell’Umbria e delle Marche continuano a vivere in vero e proprio incubo. Non si arresta infatti lo sciame sismico e sono tanti gli sfollati che vivono in tende, roulotte o in macchina a causa delle nuove zone rosse, dei paesini crollati e delle case dichiarate inagibili.

La scossa che ha svegliato mezza Italia in quella che doveva essere una tranquilla domenica di fine ottobre in cui si poteva anche dormire un’ora in più, ha avuto l’epicentro tra Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Preci. Si tratta della scossa più forte avvertita in Italia dal 1980 e in tanti purtroppo se ne sono accorti. Il terremoto questa volta si è sentito forte e chiaro non solo nel Lazio ma anche in Campania, Molise, Puglia, Veneto e perfino Trentino.

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Le scosse sono poi continuate anche nel resto del giorno e nella notte. La più forte, di magnitudo 4,2 è stata registrata dai sismografi dell’Ingv alle 4.27. L’epicentro era a soli 3 km da Norcia e a 11 chilometri di profondità. Alle 8.05 di stamattina si è avvertita di nuovo una scossa della stessa intensità, sempre con epicentro nella zona di Norcia.

La scossa principale del 30 mattina ha provocato danni ingenti anche a Norcia, una città che grazie alla strutture antisismiche fino a questo momento ne era uscita praticamente indenne. Il cuore di tutta Italia piange nel vedere il simbolo di questa città, la basilica di San Benedetto, crollata in seguito al sisma così come la famosa frazione di Castelluccio di Norcia (nota per la coltivazione di lenticchie) completamente da ricostruire.

cattedrale norcia
castelluccio norcia
(Castelluccio di Norcia ripresa dall’elicottero dei vigili del fuoco)
castelluccio norcia2
castelluccio norcia1
E ovviamente, oltre ai danni al patrimonio artistico ci sono tantissime persone in grave difficoltà che hanno case distrutte o dichiarate inagibili e in pochi secondi hanno perso tutto. Secondo i dati della protezione civile, sembra che il numero degli sfollati (ancora provvisorio) sia di 25mila persone nelle Marche, 3mila a Norcia e 400 in Abruzzo.

La maggior parte delle persone della zona terremotata si sono rifiutate di lasciare l’area e hanno trascorso la notte in auto o nelle strutture di accoglienza.

A gran voce la popolazione di Norcia chiede di avere delle tende in modo da poter rimanere in città, vigliare la situazione ma allo stesso tempo essere al sicuro. Incessante il lavoro della Protezione civile e degli altri volontari nelle zone colpite da questo ennesimo sisma per cercare di rendere più agevole la vita di queste persone assicurandogli tutto il necessario.

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L’unico dato positivo di tutta la situazione è che questo terremoto, che in un altro momento avrebbe potuto fare una strage (fortunatamente era mattina e la popolazione della zona era già allertata dal precedente sisma e sapeva bene cosa fare), non ha mietuto vittime. Si sono registrati però alcuni feriti, quasi tutti non in gravi condizioni. Tre persone sono state estratte vive dalle macerie a Tolentino, città marchigiana dove si sono verificati diversi crolli.

Dato che la viabilità è compromessa un po’ in tutta la zona come al solito la Protezione Civile raccomanda di muoversi solo in caso di estrema necessità e che i volontari si attivino solo se in forma organizzata.

Aggiornamenti INGVI:

Francesca Biagioli

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