Un violenta scossa di terremoto di magnitudo 7,7 della scala Richter ha fatto tremare l'Afghanistan qualche ora fa. Alle 10.10 circa, ora italiana, il violento terremoto ha generato il panico. L'epicentro era molto profondo, a circa a 196 chilometri e situato in una zona lontana dai centri abitati, sulle montagne della catena di HinduKush, a 45 kda Alaqahdari-ye Kiran wa Munjan. Ciononostante si parla di vittime e crolli
Un violenta scossa di terremoto di magnitudo 7,7 della scala Richter ha fatto tremare l‘Afghanistan qualche ora fa. Alle 10.10 circa, ora italiana, il violento terremoto ha generato il panico. L’epicentro era molto profondo, a circa a 196 chilometri e situato in una zona lontana dai centri abitati, sulle montagne della catena di HinduKush, a 45 kda Alaqahdari-ye Kiran wa Munjan. Ma ci sono vittime.
Secondo le prime notizie, il direttore provinciale dell’autorità nazionale di gestione delle catastrofi, Abdullah Humayoon Dehqan, ha detto che “ci sono vittime e crolli” in alcuni distretti di Badakhshan. A Kabul, dove il terremoto è stato avvertito per circa 45 secondi, l’energia elettrica manca. In atto crolli, auto capovolte e interruzione parziale delle linee telefoniche.
La violenta scossa è stata avvertita anche nella capitale del Pakistan, Islamabad. Qui, Zahid Rafiq, funzionario del dipartimento meteorologico, ha detto che la scossa è stata sentita in tutto il paese. Nella capitale, la popolazione si è riversata in strada in preda al panico.
“Stavo pregando quando il terremoto ha scosso la mia casa. Sono uscito in preda al panico”, ha raccontato Munir Anwar, che vive nella provincia orientale del Punjab.
La scossa è stata avvertita anche in India, a New Delhi, dove alcuni edifici sono stati evacuati.
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Una zona sismica questa. Oltre al terribile terremoto del Nepal, si ricorda anche quello che due anni fa colpì il Pakistan, mietendo vittime e generando anche la formazione di un’isola. Scosse frequenti anche in Iran.
Quest’area infatti è caratterizzata dallo scorrimento della placca indiana sotto quella Eurasiatica. Ciò genera numerosi terremoti e di conseguenza rende questa zona una delle regioni sismiche più pericolose della Terra, secondo quanto confermato dall’US Geological Survey.
Nonostante ciò, nei paesi attraversati dalla placca, il nucleare è ancora una realtà a cui non si vuole rinunciare. Il Pakistan, per nulla impaurito dalle frequenti scosse di terremoto, continua impavido sulla strada dell’atomo. Nel 2005 il paese ha lanciato un piano di incremento della potenza installata, per passare dai 20 GW del 2006 ai 160 per il 2030. Di questi, 8,8 GW dovrebbero provenire dal nucleare. I piani prevedono la costruzione di altri quattro impianti da 300 MW e da sette reattori da 1000 MW.
Nei giorni scorsi, il presidente Obama ha incontrato anche il premier pakistano Nawaz Sharif e il nucleare è tornato al centro dei dibattiti.
Per non parlare del programma nucleare iraniano. Dopo l’accordo Usa-Iran dello scorso luglio, a far tremare è il programma iraniano che prevede la costruzione una serie di centrali fino a raggiungere un fabbisogno di 20.000 MW. A Bushehr sono presenti altri tre reattori accantonati dal precedente programma, due dei quali dovrebbero essere completati nei prossimi anni.
Fukushima non ci ha insegnato nulla?
Francesca Mancuso
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