Intorno alle ore 7 di stamattina 12 ottobre la zona nei pressi dell’ex-Ilva di Taranto si è svegliata coperta di fumo: un capannone in fiamme ha fatto sollevare un’alta colonna di fumo visibile da molti punti della città. Per ora non si registrano feriti, ma molti danni e soprattutto non sono ancora note con esattezza le sostanze chimiche liberate nell’aria, potenzialmente tossiche
Taranto non ha pace: in una zona nei pressi dell’ex-Ilva, intorno alle ore 7 di oggi 12 ottobre un capannone adibito a stoccaggio di materiale ha preso fuoco, facendo sollevare un’intensa colonna di fumo nero visibile da molti punti della città. Per ora non si registrano feriti, ma molti danni e soprattutto non sono ancora note con esattezza le sostanze chimiche liberate nell’aria, potenzialmente tossiche.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri ed è scattata subito l’informativa ad ASL e Arpa Puglia. Il Comune di Taranto, attraverso i propri canali social, ha diffuso un comunicato per allertare i cittadini delle zone limitrofe di tenere chiuse le finestre e di non attivare sistemi di ventilazione forzata.
Le immagini e i video diffusi sono impressionanti e non si esclude al momento alcuna pista per capire l’origine di tale disastro. Fortunatamente i 20 lavoratori che erano sul posto quando è scoppiato l’incendio sono riusciti tutti a mettersi in salvo, ma non sappiamo ancora cosa stanno respirando (ancora) i cittadini di Taranto (si attendono i risultati dei rilievi di Arpa Puglia).
Taranto, una zona di sacrificio umano
La città pugliese è massacrata da anni da inquinamento di livelli intollerabili. Nella docu-inchiesta ‘Taranto Chiama’ realizzata da Rosy Battaglia con l’associazione Cittadini reattivi è riportata tutta la lotta dei cittadini contro le emissioni dell’ex Ilva. E lei è arrivata fino alle Nazioni Unite per parlare di questa “zona di sacrificio” tra le più inquinate della Terra.
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Uno studio di fine 2023, commissionato all’Istituto Superiore di Sanità, ha dimostrato la presenza di diossine persino nel latte materno delle donne che vivono a Taranto, il che conferma gli effetti nefasti dell’inquinamento siderurgico
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Davvero i cittadini non si meritano tutto questo.
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Fonte: Comune di Taranto/Facebook
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