Sversamenti illegali: il monitoraggio della marea nera in Campania

L'ISPRA sottolinea che le immagini indicano senza dubbio l’avvenuto sversamento e mostrano come il materiale si è disperso in mare nei giorni seguenti

Dopo le segnalazioni degli sversamenti alla foce del torrente Agnena a Mondragone, ISPRA e ARPAC hanno avviato il monitoraggio del luogo, in sito e da remoto.

Le acque del torrente e del mare erano tornate limpide durante il lockdown ma, dopo soli due giorni dalla parziale riapertura del 4 maggio, sono purtroppo arrivate numerose testimonianze fotografiche di una grande macchia nera che dall’Agnena si riversa nelle acque marine, probabilmente provocata da sversamenti illegali.

L’ISPRA ha dunque avviato un’analisi radiometrica usando i dati dai satelliti Landsat NOAA e Sentinel-2 Copernicus.

Le immagini sono riferite al periodo tra il 4 ed il 7 maggio e, sottolinea ISPRA “indicano senza dubbio l’avvenuto sversamento e mostrano come il materiale si è disperso in mare nei giorni seguenti, contaminando le zone costiere in prossimità della foce fluviale.”

Immagini satellitari sversamento

©ISPRA

La macchia nera che si disperde dalla foce dell’Agnena è infatti perfettamente visibile ed è messa ulteriormente in luce dalle analisi di assorbimento di radiazioni luminose.

Assorbimento radiometrico sversamento

©ISPRA

Inizialmente la macchia si allunga dalla costa verso il mare poi, dal giorno successivo, a causa della riduzione dello sversamento e delle correnti del mare e del vento, il materiale inquinante si riduce e si avvicina alla costa.

Secondo quanto riportato sul sito dell’ISPRA, le analisi effettuate dai tecnici ARPAC sono in fase di completamento e per valutare alcuni parametri bisognerà attendere alcuni giorni.

ISPRA ha fatto sapere che il controllo satellitare sarà portato avanti e che continuerà a monitorare la situazione con la collaborazione di ARPA Campania.

Le segnalazioni dei cittadini in questo caso sono importanti: proprio ieri il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha comunicato sulla sua pagina Facebook che i responsabili di un altro sversamento illegale di sostanze inquinanti a Ischia, sono stati identificati proprio grazie alla collaborazione tra Capitaneria di porto e cittadinanza.

Fonti di riferimento:ISPRA/Sergio Costa

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