Sversamento al largo delle Isole Tremiti. Colpa della piattaforma Edison?

Petrolio al largo di Termoli. L’allarme è scattato alle 23 di ieri notte, quando l’equipaggio della nave di stoccaggio “Alba Marina” ha segnalato la presenza di una chiazza scura in mare all’interno del campo di estrazione di proprietà della Edison “”, a circa 12 miglia dalle coste di Termoli, in Molise. SFonti non ufficiali parlano di circa mille litri. Il sospetto è che possa trattarsi di petrolio, anche se non si hanno ancora notizie né della natura della chiazza, né della provenienza.

Marea nera al largo di Termoli. L’allarme è scattato alle 23 di ieri notte, quando l’equipaggio della nave di stoccaggio “Alba Marina” ha segnalato la presenza di una chiazza scura in mare all’interno del campo di estrazione di proprietà della Edison Rospo Mare, a circa 12 miglia dalle coste di Termoli, in Molise. Fonti non ufficiali parlano di circa mille litri. Il sospetto è che possa trattarsi di petrolio, anche se non si hanno ancora notizie né della natura della chiazza, né della provenienza.

Ad intervenire sul posto con un rimorchiatore, due motovedette e un aereo è stata la Guardia Costiera di Termoli, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Pescara. Una volta individuato, lo sversamento è stato circoscritto con “panne di contenimento“, ci spiegano al telefono gli uomini della Guardia Costiera, aggiungendo che attualmente tutta la situazione è in fase di verifica. Nel frattempo, sarebbero entrati in azione anche due robot Rov, uno da Ancona e uno da Napoli, oltre a una squadra di sommozzatori della capitaneria di porto di S.Benedetto del Tronto.

I sub ispezioneranno dettagliatamente l’impianto di estrazione del greggio, lo scafo galleggiante della piattaforma e le tubature immerse della struttura, per verificare il motivo dello sversamento e individuare il punto di fuoriuscita del liquido inquinante. L’azienda, dal canto suo, ha bloccato temporaneamente la produzione dell’impianto, che dal 1982 a oggi ha estratto 92 milioni di barili di olio. A poche miglia dal parco marino di Punta Penne e dalle splendide isole Tremiti.

ROSPO MARE B

Il capitano di vascello, Luciano Pozzolano, direttore marittimo dell’Abruzzo e del Molise della Direzione Marittima Guardia Costiera, rassicura: “non sembrano esserci ad ora danni apparenti nello specchio di mare al largo delle coste fra l’Abruzzo e il Molise, verso le Tremiti“. Gli fa eco il comandante della Guardia Costiera di Termoli, Claudio Manganiello: “per quanto visto finora non esistono rischi per la salute o per l’ambiente marino. Al momento non abbiamo prove che si sia trattato di perdita di idrocarburi, ma stiamo controllando in profondità, in tutti i sensi“.

La gravità dell’incidente, insomma, è ancora da accertare. Fatto sta che l’episodio, il secondo in meno di 8 anni dopo quello dell’agosto del 2005, quando una falla tra i tubi di carico della Rospo Mare fece riversare centinaia di litri di greggio in mare, riaccende con prepotenza i riflettori su un tratto di mare braccato da un lato dl consumo indiscriminato di suolo, dall’invasiva avanzata del cemento e dal forte inquinamento delle foci dei fiumi, dall’altro dalle continue minacce di trivellazioni alla ricerca di petrolio e da un pericoloso progetto di ampliamento della piattaforma, con l’apertura di altri 4 pozzi, di cui uno orizzontale.

Un’ennesima dimostrazione, insomma, della fragilità dell’ecosistema delle Isole Tremiti e della necessità di bloccare le esplorazioni petrolifere nell’Adriatico.

«Lo sversamento in mare anche di una minima quantità di idrocarburi può avere un impatto devastante a lungo termine su tutto l’ecosistema marino. Non oso pensare ai danni causati, in questo caso, da una fuoriuscita così ingente» dichiara il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri «Chiediamo al Ministero dell’Ambiente di mettere in opera ogni intervento urgente per ridurre gli effetti dello sversamento stesso».

«Questo “incidente” – aggiunge Ferri – dimostra, se ce ne fosse bisogno, quanto siano pericolose le attività estrattive al largo delle nostre coste. Bisogna tenerne conto e bloccare le attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi nel Mediterraneo. Il mare non può più essere trattato come una pattumiera o considerato alla stregua di una discarica: siamo estremamente preoccupati perché gli sversamenti, causati anche dal traffico navale, sono sempre più numerosi, mentre non altrettanto può dirsi per l’attività di prevenzione.»

L’episodio di oggi conferma e aumenta le nostre preoccupazioni. – commenta il presidente del Parco Nazionale del Gargano Avv. Stefano Pecorella, che poi aggiunge – Nei mesi scorsi abbiamo già espresso nelle sedi competenti tutte le nostre preoccupazioni e la nostra contrarietà alle trivellazioni nel mare Adriatico, per i gravi danni ambientali ed economici che potrebbero causare.”

Anche l’Ente Parco resta costantemente in contatto con le autorità abruzzesi e molisane per monitorare lo sviluppo della situazione nelle prossimità delle Isole tremiti. Al momento non risultano esserci rischi reali nell’area marina protetta. Questa mattina gli elicotteri delle autorità preposte hanno sorvolato la zona che dalle Marche si estende fino a Vieste, escludendo qualsiasi rischio immediato.

Roberta Ragni

AGGIORNAMENTO AL 23 GENNAIO

Edison attraverso una breve nota correlata da un’immagine scattata ieri, 22 gennaio 2013, nega lo sversamento chiarendo che dalla loro ispezione aerea di Rospo Mare e dalle analisi effettuate finora “non vi è presenza di greggio in mare

NAVE 252 edison

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