La società che si occupava della costruzione dell'oleodotto Keystone XL ha annunciato che non andrà più avanti con il progetto
Con una mossa scioccante, la società che si occupava della costruzione dell’oleodotto Keystone XL ha annunciato che non andrà più avanti con il progetto. Il controverso oleodotto è stato al centro di una lotta per i diritti degli indigeni, quelli fondiari e il processo di autorizzazione. E ora, finalmente, è stato fermato e non verrà completato.
A farlo sapere è stata la stessa TC Energy che ieri ha confermato la chiusura del keystone XL Pipeline Project. La società ha spiegato che
dopo una revisione completa delle sue opzioni e in consultazione con il suo partner, il governo dell’Alberta, ha terminato il Keystone XL Pipeline Project.
I permessi del progetto sono stati respinti dall’ex presidente Barack Obama – reintegrati dall’ex presidente Donald Trump – e nuovamente cancellati da Joe Biden nel suo primo giorno di mandato.
Un’inversione di marcia storica per cui si sono battute associazioni, organizzazioni, indigeni, tutti accomunati dall’idea che tale imponente opera fosse un controsenso rispetto alla direzione che il settore energetico doveva prendere.
La lotta contro l’oleodotto Keystone XL va avanti da decenni, guidata da attivisti indigeni con il sostegno dei sostenitori del clima. Un annuncio che arriva mentre le nazioni del G7 si preparano a incontrarsi, meno di un mese dopo che l’International Agency Energy Report ha pubblicato il suo primo rapporto sull zero netto riconoscendo che non c’è spazio per progetti basati sui combustibili fossili per centrare gli obiettivi dell’Accordi di Parigi.
L’oleodotto Keystone di TC Energy ha una lunga storia di fuoriuscite, che non prometteva nulla di buono per il più grande progetto Keystone XL. Sarebbe stato anche un incubo climatico: il petrolio prodotto dalle sabbie bituminose è uno dei combustibili fossili più sporchi della Terra. Una volta a regime, XL avrebbe trasportato 800.000 barili di greggio al giorno dalle sabbie bituminose dell’Alberta attraverso il confine con gli Usa.
L’oleodotto ha sollevato una serie di rischi, era considerato una vera e propria catastrofe ambientale, specialmente nelle Sand Hills del Nebraska, dove anche in presenza di una geologia delicata, una fuoriuscita avrebbe potuto contaminare le forniture di acqua potabile.
Perché Keystone XL non sarà più realizzato
L’altalena politica, anni di cause e la vivace opposizione pubblica all’oleodotto sembrano aver funzionato. Ma a fornire la motivazione è stata TC Energy, secondo cui le attività di costruzione del Progetto sono state sospese a seguito della
revoca del permesso presidenziale il 20 gennaio 2021. La Società continuerà a coordinarsi con regolatori, stakeholder e gruppi indigeni per rispettare i propri impegni ambientali e normativi e garantire la cessazione e l’uscita sicura dal Progetto.
Le reazioni
Una vittoria. Così l’hanno salutata le associazioni e in particolare 350.org che ha combattuto l’oleodotto per più di un decennio. L’emozione per l’addio al progetto emerge dalle parole di Clayton Thomas Muller, di 350.org, che ha detto:
“Questa vittoria si deve ai difensori della terra indigena che hanno combattuto l’oleodotto Keystone XL per oltre un decennio. La resistenza guidata dagli indigeni è fondamentale nella lotta contro la crisi climatica e dobbiamo seguire l’esempio delle popolazioni indigene, in particolare delle donne indigene, che guidano questa lotta in tutto il continente e nel mondo
Una decisione che dovrebbe essere un monito anche per gli altri progetti basati sui combustibili fossili, tra cui il Dakota Access.
Quando è iniziata questa lotta, la gente pensava che Big Oil non potesse essere battuto
ha aggiunto Bill McKibben, autore e fondatore di 350.
A nome della nostra Nazione Ponca accogliamo con favore questa notizia attesa da tempo e ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato così instancabilmente per educare e combattere per evitare che ciò si concretizzasse. È un grande giorno per la Madre Terra.
ha detto il presidente della tribù Ponca del Nebraska Larry Wright Jr. in una dichiarazione.
Fonti di riferimento: 350.org, TC Energy, NPR
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