Chiediamo ai nostri supermercati di non comprare più in Brasile finchè il massacro dell'Amazzonia non sarà fermato
Basta! L’Amazzonia è sotto attacco: la foresta brucia e gli indigeni rischiano lo sterminio. Tutto in nome dello strapotere delle industrie agroalimentari del Brasile. Chiediamo ai nostri supermercati di non comprare più in Brasile finchè tutto questo massacro non sarà fermato. L’appello di Survival International con l’hashtag #StopBrazilGenocide.
Possiamo farlo tutti: inondare la grande distribuzione di richieste di stop. Non abbiamo bisogno di prodotti avvelenati da pesticidi e dal sangue degli indigeni. Non li vogliamo. Sulla pagine dell’associazione attualmente il destinatario degli appelli, che tutti possiamo firmare, è Conad, ma ruoterà. E comunque possiamo copiare la lettera e mandarla in autonomia con il titolo della campagna.
Le imprese uccidono per vendere, ma se nessuno compra non potranno vendere, e quindi non avranno più interesse a uccidere. Questa, ormai, sembra l’unica via, dopo appelli su appelli, denunce internazionali anche allo stesso Bolsonaro, accusato di genocidio per la gestione dell’emergenza coronavirus (l’epidemia ha infatti dilagato nelle stesse zone, dove la popolazione indigena, poco abituata ai contatti esterni e confinata in luoghi malsani, si è ritrovata praticamente inerme).
L’industria agroalimentare in Brasile è in piena espansione, tra enormi piantagioni di soia, mais e canna da zucchero, e allevamenti di carne bovina. Le imprese del settore hanno il sostegno del Presidente Bolsonaro, interessato solo alla crescita a breve termine dell’economia.
“Questi giganti dell’agrobusiness stanno derubando i popoli indigeni della loro terra – tuona Survival International – avvelenandoli con i pesticidi e costringendoli a vivere in accampamenti di fortuna dove dilagano malnutrizione, malattie e suicidi. Bruciano le foreste a più alta biodiversità del Brasile, minacciando di spazzare via intere tribù incontattate”.
Cosa possiamo fare? Intanto non comprare alimenti prodotti in quelle terre, ma anche inondare la grande distribuzione di richieste di stop, firmando sulla pagina di Survival, inviando una mail o un tweet ai supermercati con l’hashtag #StopBrazilGenocide.
.@Conad: in Brasile, i giganti dell’agrobusiness rubano le terre indigene, bruciano la foresta e minacciano di spazzare via le #TribùIncontattate. Smetterete di acquistare prodotti agroalimentari dal Brasile finché i diritti indigeni non saranno rispettati? #StopBrazilsGenocide pic.twitter.com/IyWiUhuld4
— Survival International Italia (@survivalitalia) October 13, 2020
“I popoli indigeni di tutto il mondo chiedono il tuo aiuto: chiedi al tuo supermercato di smettere di acquistare prodotti agroalimentari dal Brasile fino a quando i diritti indigeni non saranno rispettati”.
A volte basta poco per fermare una catastrofe. Ma dobbiamo farlo tutti.
Fonti di riferimento: Survival Italia / Survival Italia/Twitter
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