Lo scioglimento dei ghiacciai costringe Svizzera e Italia a ridisegnare parte dei confini alpini

I cambiamenti climatici provocano cambiamenti anche geografici con il confine tra Svizzera e Italia che sarà spostato per la fusione dei ghiacciai alpini

Il confine tra Svizzera e Italia subirà un piccolo spostamento a causa della fusione dei ghiacciai alpini, conseguenza diretta del riscaldamento globale. L’area interessata è quella del Plateau Rosa, situata a sud-est del Cervino. Questo fenomeno è legato al fatto che i confini montani, specialmente quelli tracciati lungo spartiacque naturali come ghiacciai e nevai, possono variare nel tempo a causa del progressivo scioglimento delle masse glaciali.

La linea spartiacque determina il confine tra diversi Paesi, ma con la riduzione dei ghiacciai, questa linea si sposta, influenzando i confini nazionali. Negli ultimi anni, Svizzera e Italia hanno lavorato per ridisegnare i confini in modo da adattarli alle nuove condizioni geografiche.

Le trattative si sono concentrate in particolare sul Plateau Rosa, un’area strategica anche dal punto di vista economico, poiché ospita impianti sciistici e rifugi montani, tra cui il rifugio Guide del Cervino, che si trova a cavallo tra i due Paesi. La ridefinizione del confine mira a ridurre potenziali conflitti legati alla gestione delle infrastrutture e delle attività turistiche, che sono di grande importanza per entrambe le nazioni.

I ghiacciai svizzeri hanno perso circa il 4% del loro volume

Il cambiamento del confine è di entità limitata, e in alcune zone la Svizzera guadagnerà alcune decine di metri di territorio. Questa modifica non dovrebbe avere conseguenze rilevanti sulle strutture già esistenti, come funivie e rifugi. Tuttavia un confine più chiaro renderà più semplice la gestione delle operazioni quotidiane e l’intervento in caso di emergenze.

Il processo di approvazione della nuova convenzione sui confini è stato lungo e ha coinvolto diversi incontri tra i governi dei due Paesi. La Svizzera ha già approvato la convenzione e si attende che l’Italia faccia lo stesso per rendere effettive le modifiche.

Al di là delle questioni prettamente burocratiche, la fusione dei ghiacciai è qualcosa di cui dovremmo preoccuparci notevolmente dato che purtroppo si tratta di un fenomeno in accelerazione, Nel 2023, infatti, i ghiacciai svizzeri hanno perso circa il 4% del loro volume, a seguito di un anno particolarmente caldo.

Si prevede che questa tendenza continui nei prossimi decenni visto quanto sta accadendo all’ambiente per colpa dei cambiamenti climatici, portando a ulteriori cambiamenti nella geografia alpina e, di conseguenza, a nuovi possibili aggiustamenti dei confini non solo tra Svizzera e Italia, ma anche con altri Paesi confinanti come la Francia.

Le immagini di ghiacciai sempre più ridotti all’osso (o che peggio scompaiono) che vediamo ogni giorno ci continuano a ricordare come l’ambiente sia allo stremo delle forze, ma noi assistiamo a questa moria inermi, senza fare nulla per porvi freno nonostante il mondo in cui viviamo sia uno solo e sia sempre più in pericolo.

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Fonte: Consiglio federale svizzero

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