È salpata la spedizione di Greenpeace Italia “C’è di mezzo il mare” per documentare la fragilità dei nostri mari e gli impatti della crisi climatica e dell’inquinamento da plastica
È salpata dall’Argentario giovedì 30 maggio 2023 la spedizione di Greenpeace Italia “C’è di mezzo il mare”. L’obiettivo è documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari, denunciando al tempo stesso i crescenti impatti della crisi climatica e del dannosissimo inquinamento da plastica.
A sostegno di Greenpeace ci sono anche gli attori della famosa serie TV Mare Fuori, che hanno voluto unirsi all’appello per proteggere il nostro Mar Mediterraneo attraverso un video che vi lasciamo in calce all’articolo.
Tante le attività e le tappe previste per la spedizione
La spedizione prevede oltre un mese di attività fino all’8 luglio in quattro regioni italiane (Toscana, Campania, Lazio, Sicilia) e in Corsica con due imbarcazioni. Saranno inoltre organizzati quattro Greenpeace Village in diversi week-end, con momenti informativi e altre iniziative rivolte alla cittadinanza.
Questi sono solo alcuni dei numeri di questa nuova edizione della spedizione in difesa dei mari promossa da Greenpeace Italia che toccherà molte aree di elevato valore biologico ed ecologico del Mar Tirreno. L’associazione ambientalistica vuole in tal modo far sentire la sua voce nel chiedere l’istituzione di un’efficace rete di aree marine protette pari al 30% dei nostri mari entro il 2030.
Le tappe non sono scelte infatti a caso, ma si tratta di aree fortemente impattate dalle attività dell’uomo, come la foce del Volturno, l’Argentario, le isole dell’arcipelago toscano, le isole pontine fino ad Ischia.
Sono previste per questo attività di pulizia delle spiagge e di rimozione di reti da pesca a San Felice Circeo (LT), cui si aggiungeranno il monitoraggio della presenza di rifiuti sui fondali di Ischia e l’installazione di termometri sottomarini a Milazzo (ME).
L’appello a misure efficaci di tutela dei nostri mari
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, si è detto preoccupato dello stato in cui versano i nostri mari che giocano un ruolo chiave nella mitigazione dei cambiamenti climatici, nella produzione di ossigeno e per il nostro sostentamento. Nonostante questo:
C’è chi, senza scrupoli, li inquina e li sfrutta in modo insostenibile. Plastica e microplastiche, sostanze contaminanti, pesca distruttiva, cambiamenti climatici e attività estrattive mettono a rischio la biodiversità unica e straordinaria che popola il Mediterraneo. Servono misure efficaci di tutela: un impegno formalmente già preso dall’Italia che è necessario subito concretizzare.
Per dare ancora più autorevolezza alla spedizione “C’è di mezzo il mare”, vi parteciperanno ricercatori dell’Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (IAS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, specializzati nel monitoraggio dell’impatto di rifiuti sui fondali marini, e di Oceanomare Delphis, esperti in monitoraggio e conservazione di cetacei mediterranei.
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Fonte: Greenpeace Italia
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