Dopo aver devastato le Filippine, il tifone Doksuri ha raggiunto la Cina seminando distruzione in varie zone, inclusa la capitale Pechino. Al momento risultano almeno 20 morti e 27 dispersi
Dopo aver devastato le Filippine, il tifone Doksuri ha raggiunto la Cina dove è scattata l’allerta massima per il pericolo di inondazioni e frane.
Il tifone inizialmente si è abbattuto sulla provincia costiera sud-orientale del Fujian per raggiungere poi il nord colpendo, nelle giornate di domenica e lunedì, anche la capitale Pechino.
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Tra sabato sera e mercoledì mattina in una stazione cittadina si sono registrati 744,8 millimetri di pioggia. La capitale non vedeva piogge di tale intensità da almeno 140 anni, ha dichiarato il Servizio meteorologico locale. La quantità di precipitazioni registrata in 40 ore equivaleva alla pioggia che di solito si registra in un mese.
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– Gli acquazzoni persistenti da sabato notte hanno colpito oltre 44.600 persone in 13 distretti della metropoli e hanno provocato il trasferimento di circa 127.000 persone, secondo le autorità cittadine per il controllo delle inondazioni – ha riferito l’agenzia di stampa statale Xinhua. E hanno anche sommerso strade, abbattuto ponti, provocato almeno 20 morti e 27 dispersi.
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Sebbene ora il tifone Doksuri stia finalmente perdendo di intensità, i meteorologi hanno emesso un nuovo avviso sul tifone Khanun, il sesto tifone di quest’anno, che si sta avvicinando alla costa orientale del paese.
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FONTI: Xinhua/Weather.cma/aljazeera
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