La Spagna dichiara l’emergenza climatica: energia solo da fonti rinnovabili entro 30 anni

Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha dichiarato lo stato di emergenza climatica e vuole azzerare l'uso di combustibili fossili entro i prossimi 30 anni

Il governo spagnolo ha dichiarato lo stato di emergenza climatica e ha deciso di mettere in atto misure volte per contrastare in modo efficace la crisi climatica.
Sebbene la decisione non abbia valore giuridico, la dichiarazione ha l’obiettivo di far raggiungere al paese la neutralità delle emissioni entro il 2050.

Il presidente spagnolo, Pedro Sanchez, aveva promesso che la transizione ecologica sarebbe stata una priorità per governo. Con la recente dichiarazione di emergenza climatica, la Spagna vuole passare dalle parole ai fatti, vista la necessità urgente di azioni concrete per affrontare la crisi climatica e mitigarne i devastanti effetti.

La transizione ecologica prevede una serie di azioni che consentiranno di passare a fonti rinnovabili per produrre energia e a soluzioni che non prevedano l’uso di combustibili fossili nel settore agricolo e nel trasporto su strada di veicoli pesanti come camion e autobus.

Per favorire il passaggio a fonti energetiche sostenibili, il governo interverrà anche attraverso misure economiche, innanzitutto eliminando gli attuali sussidi ai combustibili fossili.

L’obiettivo è quello di arrivare gradualmente a produrre energia elettrica che provenga totalmente da fonti rinnovabili: già tra 20 anni, tale energia dovrà essere tra l’85 e il 95%, per raggiungere il 100% dieci anni più tardi, nel 2050.

Diverse città della Spagna, tra cui Madrid e Barcellona, avevano già dichiarato l’emergenza climatica: ora lo stato di emergenza è stato dichiarato a livello nazionale, in linea con quanto deciso anche dall’UE: l’Europa è stato infatti il primo continente a dichiarare lo stato di emergenza climatica alla fine del 2019.

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