Sotto gli occhi di tutti continuano a scomparire intere popolazioni di insetti (mettendo a rischio l’intero Pianeta)

Un recente studio ha puntato nuovamente i riflettori sulle responsabilità di agricoltura e cambiamenti climatici sull'apocalisse degli insetti che si sta verificando da anni nel mondo e che potrebbe davvero distruggere l'intero ecosistema, avendo gli insetti un ruolo chiave per la Terra

Tantissime ricerche hanno ribadito come senza api, altri impollinatori ed insetti in generale, la fertilità del nostro Pianeta è esposta ad un rischio elevatissimo e nonostante una serie di misure preventive prese dai Governi, in 30 anni abbiamo perso oltre il 20% delle specie di entomi conosciute.

Quasi il 30% secondo quanto rivela un nuovo studio condotto nel Regno Unito dai ricercatori della University College London e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature che ha dimostrato come l’uso intensivo del suolo ed il riscaldamento climatico abbiano ridotto il 50% dell’abbondanza e della ricchezza della biodiversità globale e spazzato via il 27% delle specie di insetti.

Secondo Tim Newbold e Charlie Outhwaite, due autori principali dello studio, il numero di insetti nel mondo starebbe attraversando una “apocalisse silenziosa” e potrebbe trovarsi davanti ad un devastante collasso per via della perdita del loro habitat naturale senza che nessuno se ne renda poi tanto conto.

I ricercatori hanno voluto monitorare un campione vastissimo, analizzando quasi 20.000 specie diverse in 6.000 siti in tutto il mondo. Di questi, quelli esposti a maggior rischio sono gli insetti che vivono in Indonesia ed in Brasile, dove sono vitali per moltissime colture locali.

Se si considerano poi le implicazioni che questa apocalisse d’insetti avrebbe sull’agricoltura, si parla allora di una duplice minaccia per la biodiversità e per l’economia globale.

Le regioni mediamente più colpite sarebbero quelle tropicali poiché è qui che è localizzata la produzione di materie prime tra cui caffè, olio di palma, soia e cacao ed è proprio da queste aree che dipende una buona fetta del commercio internazionale.

Si ritiene che ottantasette dei principali raccolti del mondo dipendano in tutto o in parte dagli insetti impollinatori, la maggior parte dei quali tende a essere coltivata ai tropici. Il cacao, ad esempio, è impollinato principalmente dai moscerini e la maggior parte della produzione avviene in Indonesia, Costa d’Avorio e Ghana”

spiegano gli esperti, sottolineando che solamente in Indonesia l’esportazione delle fave di cacao avrebbe un valore di 75 milioni di dollari l’anno.

Se vogliamo invece dare uno sguardo ai Paesi a noi più vicini, il numero di farfalle è ad esempio in forte calo nel Regno Unito del 30-50%, mentre in Germania è stata segnalata una riduzione del 76% della biomassa degli insetti volanti.

Dati questi per nulla confortanti che rimarcano l’urgenza dell’azione da parte di ciascuno di noi perché il problema riguarda tutti.

Fonte: Nature

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