Sospetta contaminazione da plutonio nel Centro di Ricerca ENEA Casaccia, cosa sappiamo

Il 21 novembre scorso un dipendente che lavora presso nell’impianto Plutonio, nel Centro di Ricerche ENEA Casaccia di Roma, è risultato contaminato con valori superiori ai limiti consentiti dalla legge e sono state avviate le dovute indagini interne. La notizia è stata diffusa solo ieri, e c’è già chi parla di “incidente nucleare”, ma è davvero così? Facciamo chiarezza

Ieri 29 novembre molti media hanno diffuso la notizia secondo la quale nel Centro di Ricerche ENEA Casaccia, all’estremo nord di Roma, un dipendente che lavora presso l’impianto Plutonio è risultato contaminato con valori superiori ai limiti consentiti dalla legge.

L’impianto è gestito dalla Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e che opera nello stesso centro Casaccia. La contaminazione sarebbe avvenuta nel corso delle consuete mansioni lavorative.

Molti organi di stampa (e non solo) parlano di “incidente nucleare” ma, al momento, non c’è alcuna indicazione che si sia trattato di questo. Dopo il referendum del 1987, a seguito del quale il nostro Paese ha detto no alla produzione di energia da fonti nucleari, in Casaccia non si fa “produzione di energia nucleare” e la Sogin esclude categoricamente che ci siano state emissioni esterne.

Al contrario di quanto riportato da alcuni organi di stampa non vi è stato alcun “incidente nucleare” e ogni informazione circolante in tal senso è destituita di fondamento

scrive la società in un comunicato

Ciò non toglie che quanto accaduto meriti approfondimenti, a tutela del lavoratore contaminato e di tutti gli altri che lavorano nell’impianto e in tutto il centro.

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Quanto accaduto al centro Enea Casaccia è allarmante e preoccupante – scrive in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati Sergio Costa – La contaminazione da plutonio, che ha coinvolto anche un operaio, ci riporta ad anni passati che non vogliamo rivivere. La sostanza pare essere stata rilevata in quantità fino a mille volte superiore ai limiti

In realtà non è nemmeno sicuro che la contaminazione sia davvero da plutonio: le misurazioni sono ancora in corso ed è stato avviato internamente uno stretto monitoraggio.

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Fonti: Sogin / Agenparl

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