Venezia come non l’avete mai (o quasi) vista: la storica bassa marea lascia i canali all’asciutto

Le basse maree a Venezia sono arrivate a tali livelli record che hanno lasciato la città quasi completamente senza acqua.

Venezia è all’asciutto. Proprio così: per il secondo anno consecutivo, le basse maree nella città lagunare sono arrivate a tali livelli record che hanno lasciato la città nei giorni a cavallo del nuovo anno quasi completamente senza acqua. Niente gondole da cavalcare per i turisti in visita in questi giorni, ma solo fossati asciutti, letti fangosi dei canali e fondamenta dei palazzi a vista.

I livelli di acqua eccezionalmente bassi sono stati causati dalle maree anomale di quest’anno, in combinazione con la riduzione drastica delle piogge in tutta l’Italia nord-orientale. Anche se la bassa marea è una cosa comune in questo periodo, quest’anno i livelli dell’acqua sono scesi tra i 60 e 70 centimetri al di sotto della media. Un fenomeno che ha qualcosa di sorprendente dato che, piuttosto, Venezia sta lentamente sprofondando.

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Secondo i dati diffusi dal centro maree del Comune di Venezia sull’andamento mareografico del 2016, il centro storico di Venezia nel 2016 ha visto 100 casi di marea sopra i valori normali, di cui 97 di marea sostenuta (codice giallo) e 3 casi di marea molto sostenuta (codice arancio). Nessun caso, invece, di marea eccezionale (codice rosso), mentre sono stati 4 i casi di marea al di sotto dei valori normali.

Le basse maree, invece, hanno raggiunto per due volte livelli inferiori di 60 centimetri. Con l’esclusione dell’anno 2015, quando si è verificata solo a febbraio una minima inferiore a meno 60 cm, bisogna tornare indietro al 2008 per trovare basse maree di valori inferiori a -60cm.

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Le basse maree di quest’anno, rilevate tutte negli ultimi giorni del mese di dicembre, sono state causate da un’ampia alta pressione che ha raggiunto il valore massimo registrato nel 2016 (1040.1 hPa) che, negli ultimi 35 anni, è stato superato solamente tre volte: nel 2008, 1990 e nel 1989.

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Se durante la maggior parte dell’anno, quindi, a Venezia vige il problema opposto, è l’acqua al di sotto delle medie che adesso mette a dura prova.

Da un lato, in molti ne attribuiscono la causa al mancato scavo dei rii che almeno da 10 anni viene impedito dai tagli alla Legge Speciale con i suoi fondi deviati al Mose, il sistema di dighe mobili che dovrà avere il ruolo di contrastare l’alta marea. Dall’altro, probabilmente non hanno un ruolo marginale i cambiamenti del clima e la siccità, se si pensa che non pioveva da più di un mese.

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Insomma, le basse maree si sono sì più o meno registrate, ma questa anomala frequenza comincia a far preoccupare.

Germana Carillo

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