Città del mondo, sempre meno attente ai bisogni dei cittadini. Ma in Europa generalmente si vive meglio. A rivelarlo è il nuovo Sustainable Cities Index 2015 della società di consulenza globale Arcadis. Prendendo in esame le 50 più importanti città della Terra, è emerso che ad occupare 7 delle prime 10 posizioni sono centri europei. In testa Francoforte ma Roma è ottava per la sostenibilità
Città del mondo, sempre meno attente ai bisogni dei cittadini. Ma in Europa generalmente si vive meglio. A rivelarlo è il nuovo Sustainable Cities Index 2015 della società di consulenza globale Arcadis. Prendendo in esame le 50 più importanti città della Terra, è emerso che a occupare 7 delle prime 10 posizioni sono centri europei. In testa Francoforte e Roma è dolo al 24simo posto, anche se ottava per sostenibilità.
Al secondo posto, a seguire, Londra e Copenaghen. Dal canto loro, le città del Nord America mostrano margini di miglioramento, ma nessuna appare tra le primi 10 città più sostenibili. Discorso a parte meritano le città asiatiche che mostrano la maggiore divergenza, con Seoul, Hong Kong e Singapore nella top ten, e le altre in fondo alla classifica.
A rappresentare l’Italia è stata Roma, al 24esimo posto della graduatoria generale, ma 8° per la sostenibilità ambientale e 32 se si considera la soddisfazione dei bisogni dei cittadini.
Ma facciamo un passo indietro per capire su cosa si è basato lo studio. Oggi, le città hanno un’importanza sempre crescente non solo per i numeri della popolazione (il 54% del totale), ma anche per il consumo di energia (80%) e la produzione di gas serra (80%). Le 50 città sono state classificate in ciascuno dei tre sotto-indici: People, Planet e Profit.
Nel primo caso si parla di tariffe dei trasporti, sanità, istruzione, disparità di reddito, equilibrio vita-lavoro, tasso di dipendenza e spazi verdi all’interno delle città. Questi indicatori sono stati pensati per valutare la ‘qualità della vita’ della popolazione delle città.
Nel secondo caso si analizzano la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo, ma anche i tassi di riciclaggio, le emissioni di gas serra, il rischio di catastrofe naturale, l’acqua potabile, l’igiene e l’inquinamento dell’aria.
Per quanto riguarda il terzo ambito, si analizzano le prestazioni dal punto di vista di business, combinando le infrastrutture dei trasporti (ferroviario, aereo, tempi del pendolarismo), ma anche la facilità di fare affari, l’importanza della città nelle reti economiche globale, il costo della vita, il PIL pro capite e l’energia
A dominare la top ten della classifica generale sono 7 città europee. Dopo le già citate Francoforte, Londra e Copenaghen sul podio, troviamo Amsterdam, Rotterdam, Berlino, Seoul, Hong Kong, Madrid 49 e 10. Singapore.
Ecco la classifica generale:
Rotterdam conquista il primato nella prima sotto-categoria (People) per l’alta alfabetizzazione e un buon equilibrio vita-lavoro. Due città tedesche, Francoforte e Berlino, si trovano in testa alla sotto-categoria Planet, grazie ai risultati ottenuti nella gestione dei rifiuti e ai bassi livelli di inquinamento atmosferico. In questa seconda analisi, Roma ha ottenuto un buon risultato, anticipata oltre che dalle due tedesche, da Copenaghen, Madrid, Rotterdam, Amsterdam e Singapore.
“Il nostro mondo sta cambiando a un ritmo più veloce che mai. La tecnologia, la crescita della popolazione e l’emergere di un’economia veramente globale significa che il concetto di confine nazionale è sempre meno rilevante. Invece, il concetto di ‘città globale’ sta prendendo piede” ha detto John Batten, Direttore di Arcadis.
Un punto molto interessante dell’analisi è che le potenze economiche del mondo stanno diventando sempre meno a misura di cittadino, con il costo elevato delle case a New York, Londra, Parigi, Tokyo e Hong Kong, per questo penalizzate in classifica. Ma c’è anche lo scarso equilibrio tra vita e lavoro di Hong Kong.
Francesca Mancuso
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