È Zurigo la città più sostenibile del mondo, seguita da Singapore e Stoccolma. A rivelarlo è il Sustainable Cities Index 2016, appena presentato dalla società di consulenza globale Arcadis. Nella top ten delle green city si collocano otto città europee e due asiatiche, mentre il Nord America appare fortemente distanziato.
È Zurigo la città più sostenibile del mondo, seguita da Singapore e Stoccolma. A rivelarlo è il Sustainable Cities Index 2016, appena presentato dalla società di consulenza globale Arcadis. Nella top ten delle “green city” si collocano otto città europee e due asiatiche, mentre il Nord America appare fortemente distanziato.
Come ogni anno, Arcadis, in collaborazione il britannico Centre for economic and business research (Cebr), ha esaminato le cento città più importanti del pianeta e ha stilato una classifica delle cinquanta più sostenibili, basando la propria valutazione su tre sotto-indici – People, Planet e Profit – definiti nello studio come i “pilastri della sostenibilità”. Le città che hanno ottenuto i punteggi più elevati sono quelle che presentano un maggiore equilibrio tra tali fattori, riuscendo a conciliare meglio di altre le esigenze di persone, ambiente e attività economiche. Degli esempi da studiare e prendere a modello, insomma, per perseguire uno sviluppo il più possibile armonico.
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In particolare, la categoria “Persone” prende in esame la qualità della vita dei cittadini, un’etichetta che comprende indicatori quali salute, aspettativa di vita, alfabetizzazione, costo della vita, reddito, disuguaglianze sociali, tasso di criminalità ed equilibrio vita privata-lavoro. La categoria “Pianeta” quantifica invece i cosiddetti “fattori green”, tra cui spiccano il consumo energetico, il verde pubblico, le emissioni di gas serra, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’esposizione al rischio di calamità naturali, l’acqua potabile e l’inquinamento atmosferico. Infine, sotto la categoria “Profitto” ricadono gli indicatori che rilevano la salute economica di una città, dal prodotto interno lordo pro capite al tasso di occupazione, passando per infrastrutture, trasporti, turismo e facilità di fare business.
Il risultato è una classifica che vede l’Europa primeggiare in tutti i sotto-indici, con ben otto città tra le prime dieci (oltre alle già menzionate Zurigo e Stoccolma, ci sono anche Vienna, Londra, Francoforte, Amburgo, Praga e Monaco di Baviera). La prima città nord-americana è Vancouver, che occupa la ventitreesima posizione, seguita da New York, ventiseiesima, e Montreal, ventottesima. La parte bassa della classifica è occupata dai Paesi emergenti, con Calcutta, Il Cairo, Nairobi, Nuova Delhi e Manila che si collocano nelle ultime cinque posizioni.
Ecco la classifica generale:
E l’Italia? Roma guadagna due posizioni rispetto allo scorso anno, posizionandosi al ventiduesimo posto nella graduatoria generale e classificandosi trentatreesima nella categoria “Persone”, settima in quella “Pianeta” e quarantanovesima nella categoria “Profitto”. La capitale batte Milano in tutti e tre i sotto-indici: il capoluogo meneghino si colloca infatti al quarantaduesimo posto nella classifica generale ed è trentaquattresimo per la qualità della vita, trentaseiesimo per l’ambiente e cinquantasettesimo per l’economia.
Lisa Vagnozzi