A Roma la prima strada al grafene e plastica riciclata. Ecco i primi risultati del test di strada realizzata con un supermodificante al grafene (Gipave) che incrementa la resistenza al passaggio dei veicoli e ne aumenta la vita dell’asfalto. Potremmo dire, finalmente, buche addio?
A Roma la prima strada al grafene e plastica riciclata. Ecco i primi risultati del test di strada realizzata con un supermodificante al grafene (Gipave) che incrementa la resistenza al passaggio dei veicoli e ne aumenta la vita dell’asfalto. Potremmo dire, finalmente, buche addio?
Ne avevamo già parlato in ottobre, quando dopo una fase di sperimentazione in laboratorio, si era passati alla strada. Adesso arrivano i risultati del primo test di questa innovativa tecnologia messa a punto da Iterchimica, in collaborazione con Directa Plus.
La sperimentazione riguarda la strada Provinciale Ardeatina dove è stato installato Ecopave, un additivo dell’asfalto al grafene che ha il compito di rendere il materiale molto più resistente. Un intero chilometro: il primo al mondo.
I vantaggi che prometteva qualche mese fa, erano un asfalto riciclabile, resistente fino al 250% in più, per la gioia di romani e non, costretti a fare i conti con le famigerate buche.
Ma non solo, la sperimentazione prevedeva anche di riutilizzare il 40% di asfalto fresato riciclato della vecchia pavimentazione, evitando così il processo chimico di smaltimento.
Promesse mantenute? Dallo scorso novembre le performance del manto stradale sono state costantemente monitorate ed ecco cosa spiega Iterchimica in una nota.
“Il supermodificante permette di migliorare le prestazioni dell’asfalto rendendolo così resistente, antismog, antighiaccio e a seguito degli ottimi risultati ottenuti si sta valutando se replicare nel Regno Unito, Stati Uniti e Oman”.
Rispetto a un asfalto tradizionale, secondo l’azienda, quello al grafene permette il miglioramento di resistenza alla fatica con un risultato superiore al 250%, resistenza alla deformazione a parità di sforzo applicato, il modulo di rigidezza, infatti, è stato misurato a diverse temperature mostrando un miglioramento del 46% a 40°C, resistenza al passaggio di veicoli del 35% in più e infine, sul piano della deformazione plastica permanente: i valori di ormaiamento (traccia lasciata dagli pneumatici) sono risultati inferiori del 35% a 60°C.
Dal punto di vista ambientale, il riuso dei materiali già presenti sulla strada, l’aumento della durata, la diminuzione della manutenzione faranno si che le strade realizzate con Gipave potranno essere riciclate al 100%, riducendo così l’estrazione di nuovi materiali e l’impiego di bitume di primo utilizzo.
“I test su strada sono stati fatti proprio per validare gli eccellenti risultati di laboratorio, almeno +250% di resistenza a fatica, e rappresentano un ulteriore passo verso l’obiettivo che ci siamo posti: strade riciclate e riciclabili al 100%, prodotte a basse temperature, durature, senza buche e rispettose dell’ambiente”, spiega Federica Giannattasio, ad di Iterchimica.
Il brevetto a base di grafene è stato depositato a novembre 2017, mentre tutto il progetto durerà tre anni. Insomma, se venisse applicato a tutte le strade, potrebbe rivelarsi un ottimo investimento sia a livello economico che ambientale.
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Dominella Trunfio