Lo smog soffoca Pechino e paralizza l’aereporto

Pechino coperta dallo smog. Ieri mattinai è andato in tilt anche il traffico aereo. 80 i voli in ritardo e 43 quelli cancellati a causa della scarsa visibilità

È di nuovo allarme smog in Cina dove una fitta coltre di smog ha mandato in tilt la città. Anche alcuni voli da e per la capitale cinese sono stati cancellati a causa della scarsa visibilità. In alcuni casi infatti, quest’ultima è stata addirittura inferiore a 200 metri, soprattutto nelle ore di punta.

Secondo quanto si legge su China Daily, sono stati 80 i voli in ritardo e 43 quelli cancellati ieri. La qualità dell’aria dunque è peggiorata a causa dello smog e dell’inquinamento. Secondo le cifre rilasciate dall’ambasciata degli Stati Uniti alle 7 del mattino di ieri il PM2.5 (particolato inferiore a 2,5 micrometri) è stato pari a 513 microgrammi per metro cubo. Per questo, l’ambasciata ha emesso un allarme per la salute, mettendo in allerta le autorità cinesi.

Secondo quanto è emerso dal monitoraggio ambientale effettuato nel centro di Pechino, la capitale ha assistito ad un rapido aumento della densità di particelle inalabili sin dalle prime ore dell’alba a causa della nebbia, soprattutto in alcune zone del sud-est e sud-ovest della città. Ma il vento, nelle ore successive, pare aver ripulito parzialmente l’aria. A mezzogiorno, infatti la fitte nube di smog ha cominciato a diradarsi, permettendo agli aerei di decollare e atterrare, portando anche ad un miglioramento della visibilità fino a 2 km. Si tratta comunque di un terribile record.

I dati hanno mostrato inoltre che l’indice medio di inquinamento dell’aria (PM10) intorno all’ambasciata degli Stati Uniti è stato di 212 microgrammi per metro cubo, con letture di anidride solforosa che hanno raggiunto il 70 e di biossido di azoto pari a 102.

E si corre ai ripari in attesa del consueto appuntamento col Festival della Primavera, che inizierà il 23 gennaio prossimo. Il Comune ha promesso di prendere provvedimenti per ridurre gli inquinanti atmosferici, almeno per quella data e di fornire presto nuovi dati sui PM2.5 insieme a quelli sul PM10.

Anche se la nebbia continua a disperdere gli inquinanti, le letture di PM2.5 non sono incoraggianti” ha detto Wang Qiuxia, ricercatore presso il Beagle Green, ong per la tutela ambientale con sede proprio a Pechino.

Ma quali sono le principali cause di questo disastro? Insieme alle numerose centrali a carbone, l’inquinamento atmosferico della capitale cinese è alimentato dalle industrie e dal traffico automobilistico. Solo lo scorso anno 240mila nuove auto si sono aggiunte ai 5 milioni di veicoli già in circolazione.

Francesca Mancuso

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