Anche in Africa approda #PlasticRoad. Dopo i Paesi Bassi, anche il comune di Kouga in Sudafrica è pronto a costruire la prima strada fatta di plastica.
Anche in Africa approda #PlasticRoad. Dopo l’iniziativa dei Paesi Bassi, anche il comune di Kouga, in Sudafrica, si dichiara pronto a costruire la prima strada fatta di plastica invece che di bitume. L’esperimento, annunciato a marzo, dovrebbe partire a breve.
Il progetto utilizzerà 1,8 tonnellate di plastica non riciclabile per 1 chilometro e ricostruirà completamente la via Koraal nella baia di Jeffreys, grazie alla collaborazione delle società locali SP Excel e Scribante Construction e della scozzese MacRebur.
Dopo un anno di progettazione, la prima fase di attuazione coinvolgerà una grande quantità di rifiuti di plastica che saranno importati dalla Scozia e utilizzati nel primo progetto pilota. Gli scarti saranno trasformati in pellet con una tecnologia innovativa che consentirà di trasformare letteralmente l’asfalto tradizionale.
“Sono lieto del risultato e che Kouga abbia accettato di diventare il primo comune in Sud Africa e nel continente a mettere alla prova la tecnologia – spiega a questo proposito l’AD di Macrebur, Vicki Knoetze. I rifiuti di plastica non riciclabili vengono trasformati in pellet e utilizzati per sostituire un grande componente del bitume in una miscela di asfalto convenzionale”.
Un grande risultato: innanzitutto il riutilizzo di un materiale che sarebbe finito ancora una volta negli oceani, ma anche una strada più forte e duratura. Stando ai detentori della tecnologia, infatti, l’acqua, la causa principale delle buche, non penetra così facilmente come nelle tradizionali miscele di asfalto ed è anche più resistente al calore.
Horatio Hendricks, sindaco del comune, aveva già dichiarato a marzo che il progetto nasce anche da un’esigenza economica del suo territorio: i debiti nelle riparazioni stradali sono infatti enormi e, anche se, stando alle dichiarazioni di Hendricks, il comune è ora finanziariamente stabile, non ci sono sufficienti risorse per coprire questi arretrati.
Il sindaco è così convinto della bontà di questo investimento da confermare la possibilità per il comune di costruire una fabbrica per riciclare e produrre localmente pellet di plastica se il test si dimostrerà di successo.
Ambientalmente ottima, economicamente risolutiva e con potenziale creazione di nuovi posti di lavoro. La panacea di tutti i mali? Forse no, ma un’altra idea per porre fine alla dispersione di plastica che affligge interi ecosistemi.
Aspettiamo fiduciosi i primi risultati.
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Roberta De Carolis