Livelli smog record a Pechino. Da decine di giorni ormai la capitale della Cina è letteralmente coperta da una pesante nube di veleni al punto da rendere introvabili le mascherine protettive
Livelli smog record a Pechino. Da decine di giorni ormai la capitale della Cina è letteralmente coperta da una pesante nube di veleni al punto da rendere introvabili le mascherine protettive.
Dopo la breve tregua durata solo qualche giorno, la qualità dell’aria ha raggiunto un livello di contaminazione definito dalle autorità pericoloso, costringendo la gente a non uscire. La televisione di stato infatti ha intimato alla popolazione di Pechino di chiudersi in casa per evitare l’esposizione alle polveri sottili che galleggiano nell’aria.
Così, dopo aver toccato svariati record negativi, la città può tristemente vantare di non aver più a disposizione le mascherine protettive dopo il boom di vendite delle scorse settimane. In due giorni infatti sono state distribuite mezzo milione di mascherine, esaurendo le scorte della capitale.
Secondo i dati delle colonnine poste in vari punti della città in questi giorni, il PM2,5 ha superato quota 495, il cosiddetto livello di pericolo. La situazione ha messo in difficoltà il governo, che non sa più quali misure adottare per far fronte alla nube nera che incombe da settimane. Nel frattempo, la scarsa visibilità causata dalla nebbia ha costretto alla chiusura dell’aeroporto di Liuting Qingdao nella Cina orientale. Quasi 2.000 passeggeri sono stati bloccati e 20 voli sono stati cancellati, secondo quanto rivelato da un funzionario dell’aeroporto. La nebbia ha coperto varie parti della città di Qingdao con una visibilità ridotta a meno di 100 metri in alcune zone.
Due fine settimana fa, l’inquinamento a Pechino è stato il peggiore mai registrato, con l’indice di qualità dell’aria (IQA) tra i peggiori di sempre, pari a 775, un valore che, solo per fare un esempio, negli Stati Uniti non supera mai i 200. E le farmacie cinesi non sono più d’aiuto, dopo aver esaurito le scorte delle mascherine protettive, abitualmente usate dagli abitanti. Oggi, le polveri sottili PM2,5 misurate dall’ambasciata Usa di Pechino erano di circa 500.
Rivela il governo che un numero sempre crescente di persone lamenta problemi respiratori. Le autorità ambientali cinesi hanno anche promesso di ridurre le auto che circolano sulle strade e di migliorare la qualità di benzina e diesel.
Yu Jianhua del Beijing Environmental Protection Bureau ha detto, “Per prevenire un ulteriore inquinamento, faremo aumentare la soglia di sicurezza delle nuove imprese che vogliono produrre a Pechino. Faremo chiudere anche le fabbriche altamente inquinanti e aggiorneremo gli attuali standard per costringere le imprese a contribuire di più alla tutela dell’ambiente.” Il governo ha già disposto la chiusura di 103 fabbriche ritenute pericolose.
Allo stato attuale, la Cina è uno dei paesi più inquinanti e più inquinati del mondo. Che servano soluzioni immediate per arginare il problema delle polveri sottili è fuor di dubbio, ma ancora più importante è spingere il paese a riconvertire la propria economia guardando alle fonti rinnovabili.
Francesca Mancuso
Leggi anche:
– Lo smog soffoca pechino e paralizza l’aeroporto
– Smog: le polveri sottili uccidono più del fumo. A Roma muoiono oltre 1278 persone l’anno
– Mal’Aria 2013: nelle città italiane si respirano sempre più veleni