Le polveri ultrasottili provenienti dai motori diesel ogni anno provocano in Italia centinaia di morti e migliaia di malattie cardiorespiratorie irreversibili. Con dei costi sanitari esorbitanti per tutti cittadini. A rivelarlo è Nomisma
Le polveri ultrasottili provenienti dai motori diesel ogni anno provocano in Italia centinaia di morti e migliaia di malattie cardiorespiratorie irreversibili. Con dei costi sanitari esorbitanti per tutti cittadini. A rivelarlo è Nomisma, che in occasione del convegno Vert dedicato al trasporto sostenibile, ha presentato i risultati di una ricerca sulle morti provocate dalle polveri sottili.
Secondo lo studio, le elevate quantità di PM10 nell’atmosfera sono la causa di 5.876 decessi ogni anno. Di questi, “’534 sono riferibili ai tumori maligni della laringe, della trachea, dei bronchi e dei polmoni”, ma ”se si considerano gli effetti acuti relativi a malattie del sistema circolatorio e respiratorio” il numero sale a 953.
Roma è la città dove si muore di più per l’inquinamento, con 1.508 decessi l’anno, segue Milano, con 906, e Torino, con 813. Tra le città che registrano i peggiori risultati ci sono anche Bologna, Verona e Padova, ma in generale è tutta la pianura padana a soffrire l’inquinamento dato dalle polveri sottili.
Tra le città meno coinvolte dal fenomeno delle polveri sottili, e quindi meno pericolose per la nostra salute, troviamo invece quelle del sud d’Italia: Bari (130 decessi l’anno), segue Messina, con 124, e Catania, con 110.
Ma qual è la soluzione?
Da quanto è emerso dal convegno, il filtro antiparticolato è in grado di abbattere più del 99,8% delle polveri ultrasottili; l’efficacia sembra provata da alcuni studi e test internazionali, mentre i costi di realizzazione sono piuttosto bassi.
Intanto la spesa sanitaria per far fronte a chi si ammala di inquinamento continua a salire: solo a Roma, Milano e Bologna, nel 2007, si sono spesi 6,4 milioni di euro per ricoveri dovuti a patologie derivanti dall’inquinamento di polveri sottili e solo nella Capitale la spesa ha toccato i 3,8 milioni.
Molto più incisivo il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha definito ridicole le promesse del ministro, che “non si è opposta al taglio dei 150 milioni di euro stanziati dal governo Prodi per la riforestazione e riqualificazione delle aree a più alto degrado ambientale. È quindi necessario un piano per la mobilità pubblica”.
“I dati confermano quello che sosteniamo da anni – ha continuato Bonelli – le morti per smog sono veri e propri omicidi di Stato che avvengono nell’indifferenza”.
Verdiana Amorosi