E' stato reso noto il 20 dicembre scorso il rapporto annuale di Euromobility sulla mobilità urbana. Torino in testa, male al sud e anche a Roma, che si è piazzata alla 20esima posizione
Qual è la città più sostenibile d’Italia sotto il profilo della mobilità urbana? Nella classifica annuale stilata da Euromobility, Torino, che paradossalmente è anche la città più inquinata del Belpaese, si aggiudica il primo posto ed il merito è di un trasporto pubblico efficiente, del miglior car-sharing d’Italia e di un adeguato servizio di biciclette messe a disposizione dei cittadini, ma grande rilievo hanno avuto anche le auto a basso impatto ambientale e la sicurezza sulle strade cittadine.
Il quinto rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città“, elaborato da Euromobility avvalendosi del contributo di Assogasliquidi, Consorzio Ecogas e Bicincittà e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha messo in luce che il capoluogo del Piemonte è un nuovo esempio di sostenibilità. Ad essere stati presi in esame sono stati tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
E il capoluogo piemontese si è rivelato il migliore. Un riconoscimento che fa ben sperare sia per la candidatura di Torino a capitale europea 2014 per l’ambiente per ottenere il premio European Green Capital o ancora per la candidatura a smart city. La città da tempo è impegnata in uno sviluppo green, non solo attraverso il settore della mobilità ma anche tramite l’attuazione di altre soluzioni che potrebbero garantire una maggiore efficienza energetica e un miglioramento della qualità della vita. In
Ma tornando alla classifica di Euromobility, al secondo posto troviamo Venezia, seguita da Milano, Brescia e Parma. Dal sesto al nono posto troviamo Bologna, Padova, Bergamo e Firenze mentre al decimo c’è Genova. Ultime due della classifica sulla mobilità sostenibile, Campobasso e Foggia. Male anche Roma, che si è piazzata solo alla 20esima posizione.
Ma quali sono stati gli elementi valutati? Oltre alle innovazioni introdotte per la gestione della mobilità come car sharing, bike sharing, mobility manager, la classifica ha tenuto conto dello stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (gpl, metano), all’offerta di trasporto pubblico, alle piste ciclabili, all’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico. Fondamentale anche il numero di parcheggi di scambio e di quelli a pagamento, della quantità di incidenti e dell’indice di mortalità, del numero di autovetture per kmq, della qualità dell’aria e delle iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile.
Tutti in bici. È così a Torino e a Milano, dove sono presenti misure avanzate di mobilità alternativa come il bike sharing a tessera magnetica. Il numero maggiore di biciclette si registra a Milano (1.400), che distanzia nettamente Roma (120), e Torino (300). Nel capoluogo piemontese però nei primi mesi del 2011 le biciclette sono già diventate 540. Per quanto riguarda il car sharing è sempre Milano a detenere il numero maggiore di utenti (4.097), seguita da Venezia con 3.300 e Torino con 3.290.
Nonostante il podio, Torino detiene un primato poco lodevole, ossia la media annuale di PM10 più elevata. In questo la città dovrebbe migliorare anche in vista della candidatura a diventare una Smart City.
Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility ha commentato così i risultati: “Questo quinto Rapporto ha registrato qualche passo in avanti sulla strada dell’eco mobilità. Nell’ultimo anno si conferma la diffusione del bike sharing e il forte aumento delle auto a gpl e metano: oltre 7 auto su 100 sono a gas, anche se negli ultimi mesi la crescita si è arrestata a causa della mancanza degli incentivi che avevano così tanto contribuito a raggiungere questi obiettivi. E ciò a dispetto di quello che chiedono i cittadini: oltre l’85% vorrebbe che i carburanti gpl e metano costassero di meno e l’82% chiede incentivi economici per l’acquisto o la trasformazione a gas della propria automobile”.
Gli italiani dunque sarebbero ben disposti a diventare più green per le strade, ma occorrono interventi di rilievo, com’è facilmente immaginabile. Per questo, il Presidente Riccardo Canesi in occasione della presentazione del rapporto invita ad “ascoltare di più i cittadini, che spesso si dimostrano più maturi dei loro amministratori e di chi li governa: l’83% di loro è ad esempio convinto che la diffusione del bike sharing può essere un valido contributo alla riduzione del traffico e dell’inquinamento in città e circa l’80% vorrebbe una flotta di biciclette anche nella propria città o, dove già esiste vorrebbe, che aumentassero il numero di parcheggi dove trovare una bicicletta disponibile. È importante che si spinga con maggiore convinzione sull’ innovazione e su una nuova cultura della mobilità che renda più vivibili le nostre città”.
Appuntamento al prossimo anno, sperando che rispetto ad oggi le nostre città siano meno invase dell’auto e sempre più colorate dalle bici.