I "City trees" hanno filtri biotecnologici, con piante vive e muschio per catturare le tossine e rimuovere le sostanze inquinanti e produrre aria pulita
I “City trees” hanno filtri biotecnologici, con piante vive e muschio per catturare le tossine e rimuovere le sostanze inquinanti e produrre aria pulita
Alberi contro l’inquinamento in città. In diverse grandi città europee, da Londra a Berlino, i cambiamenti climatici si combattono con strategie innovative e sostenibili. Una delle ultime trovate è l’installazione di alberi artificiali con tanto di strutture di filtraggio di CO2. I primi sono stati installati circa un anno fa a Leytonstone, nell’area nord-orientale di Londra, ma poco dopo tante altre città d’Europa hanno deciso di “piantare” i City Trees. Tra queste Oslo, Amburgo, Parigi e Dresda.
Ecco la mappa dei City Trees installati in Europa:
Coperti di muschio e progettati per assorbire il biossido di azoto (NO2), rilasciando ossigeno fresco, questi “City Trees” sono delle vere e proprie foreste in miniatura capaci di assorbire l’equivalente di 275 alberi reali in termini di riduzione dell’inquinamento, creando micro-ambienti di aria più pulita a beneficio di residenti e passanti.
C’è infatti persino una graziosa panca di legno attaccata in modo che chi passa riesca letteralmente a riprendere fiato. In buona sostanza riproducono una tecnologia all’avanguardia con filtri biotecnologici, che utilizzano piante vive e diversi tipi di muschi per catturare le tossine e rimuovere le sostanze inquinanti dall’ambiente circostante per produrre aria pulita.
Gli alberi artificiali, che sono stati definiti il “primo filtro biotecnologico antinquinamento al mondo”, sono apparsi per la prima volta a Londra nel 2018 come parte di un processo temporaneo intorno al West End, ma ora sono stati sistemati permanentemente a Leytonstone e si trovano fuori alla stazione della metropolitana o all’incrocio tra Leytonstone High Road e Crownfield Road. Sono dotati di una struttura autosufficiente che contiene un serbatoio d’acqua, con irrigazione automatica e sensori di impianto tutti alimentati da pannelli solari e batterie di bordo. I diversi tipi di muschio legano le tossine ambientali come il particolato e gli ossidi di azoto producendo allo stesso tempo ossigeno.
La velocità con cui stiamo distruggendo il pianeta è allarmante. Mentre interi continenti sono devastati dal fuoco, gli oceani invasi dalla plastica o milioni di animali muoiono o si estinguono, non possiamo fare altro che riconsiderare e cercare soluzioni. E quel che ormai deve sembrarci scontato è che non è più sufficiente prendere misure preventive, ma è necessario agire e intervenire contro il male che è già stato causato.
Così, se ci riescono metropoli come Londra e Berlino a creare, per dirne alcune, strade a emissioni zero e pannelli solari non inquinanti, perché non possiamo farlo anche noi in Italia nelle nostre città?
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