Colosseo, ora si fa sul serio. Dopo l'intesa (una volta tanto) fra Legambiente e il Governo, avanzata all'inizio di questa settimana, sulla necessità di pedonalizzare l'area attorno all'Anfiteatro Flavio, gli attivisti dell'associazione ambientalista sono passati dalle parole ai fatti.
Colosseo, ora si fa sul serio. Dopo l’intesa (una volta tanto) fra Legambiente e il Governo, avanzata all’inizio di questa settimana, sulla necessità di l’area attorno all’Anfiteatro Flavio, gli attivisti dell’ sono passati dalle parole ai fatti.
Ieri mattina, un gruppo di esponenti di Legambiente ha esposto, di fronte al Colosseo, due grandi striscioni di colore giallo: “Fori pedonalizzati” e “In nome del popolo inquinato”, erano i perentori messaggi mostrati.
La scelta dell’orario – quando, cioè, il centro nevralgico della Capitale vive le sue ore di massima affluenza veicolare – e dei messaggi sono la conferma delle osservazioni avanzate, nei giorni scorsi, dai rappresentanti territoriali di Legambiente e dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro (Pdl), all’indomani dei crolli che si erano verificati nelle strutture del monumento, fra i più conosciuti della Capitale (e del mondo), e da tempo tenuto “sotto osservazione” dagli ambientalisti.
Il motivo principale della preoccupazione va visto nella necessità (“Assoluta”, osservano a gran voce sia Legambiente che il sottosegretario) di rendere pedonale l’area attorno all’Anfiteatro.
Perché il Colosseo cede
Il responsabile tecnico del complesso, Meo Grossi, imputa i recentissimi cedimenti strutturali che si sono verificati al Colosseo a diversi fattori. Smog, certo, ma anche l’instabilità delle condizioni meteo. E altre cause tecniche: “Tra i motivi più importanti c’è l’inquinamento – osserva – Ma dobbiamo anche metterci i repentini cambi di temperatura di questa primavera ‘pazza’ e bagnata. In questo punto ci sono molte correnti d’aria; e, come tutte le rovine, anche il Colosseo ha una sua permeabilità. Inoltre, abbiamo notato che una delle reti di protezione, una di quelle installate poco tempo fa in occasione di una mostra, si è sganciata dal suo supporto. Forse, se fosse stata fissata meglio, i detriti non sarebbero precipitati”.
“Mai più concerti”
No. Il Colosseo non dovrà più essere una “meta privilegiata” per gli eventi musicali. “Non voglio più vedere concerti di Capodanno all’anfiteatro – tuona il sottosegretario ai Beni culturali – Su questo punto sarò irremovibile, e non è per cattiveria. Senza strumentalizzare un fatto grave come il crollo dei frammenti di malta, ma ritengo che un monumento così importante come il Colosseo non può contenere eventi rumorosi e che richiamano migliaia di persone: le vibrazioni acustiche rischiano di compromettere ancora di più le sue strutture. Il ministro Bondi si è già detto d’accordo”.
“Intanto eliminiamo il traffico”
Questa potrebbe essere una prima soluzione. Ma ne servono delle altre. E il dito viene puntato sul traffico. Su questo, Legambiente e i dirigenti ministeriali dei Beni culturali non hanno dubbi. La proposta, sollevata immediatamente dopo il crollo della malta dei giorni scorsi, è di creare un’isola pedonale attorno al Colosseo.
Si tratterebbe, secondo le indicazioni, di uno spazio archeologico in grado di trasformare il monumento più visitato della Capitale (più di 5 milioni i turisti censiti nel 2009) in un sito interdetto ai veicoli. Si cancellerebbe, perciò, quell’immagine di “spartitraffico privilegiato” che da molti anni ne accompagna la vista, e che viene testimoniata dai numerosi giorni di sforamento dei limiti massimi di particelle nocive rivelate dalle centraline.
“Si vogliono realizzare dei ‘parchi a tema’, mentre l’immagine storica di Roma va in frantumi – aveva osservato, all’indomani del crollo, Cristiana Avenali, responsabile della Sezione Lazio di Legambiente – Per fermare questo inarrestabile degrado bisogna fermare il traffico nella zona. E per farlo non c’è che una soluzione: accelerare il completamento della metropolitana, aumentare le linee tramviarie e l’afflusso dei treni. Incentivare il car sharing e il bike sharing, elettrificare il trasporto pubblico nel centro storico”.
La soluzione, se attuata, porterebbe un notevole beneficio per l’Anfiteatro Flavio. Lo conferma Italia Nostra: “Se si eliminano i concerti dal Colosseo e si esclude l’area dal traffico veicolare, sarà un deciso giro di vite. Le proposte ci trovano d’accordo al cento per cento – è stato affermato in questi giorni in una nota redatta dai dirigenti dell’associazione – Ma non bisogna far passare troppo tempo. Occorre riprendere in mano al più presto il progetto della pedonalizzazione dell’area dei Fori Imperiali, già accantonato dai tempi del sindaco Petroselli e, prima ancora, da Argan”.
Una soluzione a breve? Intanto sfruttiamo i cantieri della metropolitana
Secondo Francesco Giro, una prima soluzione può consistere nel creare un’isola protetta dal traffico, attorno al Colosseo. E si potrebbe creare a brevissimo termine, grazie al prossimo avvio dei cantieri della metropolitana.
Sarebbe, in sostanza, la riscoperta dell’antico sistema di accoglienza che, all’epoca dei Flavi, conduceva alla Valle del Colosseo. Un progetto “importante” e ambizioso: “Ma necessario. Non dimentichiamo che il Colosseo richiama milioni di turisti ogni anno”.
In ogni caso, la soluzione andrà concordata con il Campidoglio. Ma qualcosa si muove, e a quanto pare in fretta.
Piergiorgio Pescarolo