In nome di un restyling tutto da discutere, il Tar della Liguria boccia un ricorso fatto dagli ambientalisti e approva l'abbattimento degli storici pini marittimi di Piazza Verdi
Via gli alberi da La Spezia. In nome di un restyling tutto da discutere, il Tar della Liguria boccia un ricorso fatto dagli ambientalisti e approva l’abbattimento degli storici pini marittimi di Piazza Verdi. Il progetto Vannetti-Buren, quindi, va avanti e la piazza, il cui disegno originale risale al 1934, senza quel maestoso filare non sarà più la stessa.
Il motivo? Ha dell’incredibile: la piazza va rimodernata e il filare dei pini di Piazza Verdi “non riveste un interesse culturale in sé, in quanto piantumato da oltre 70 anni” (si legge nella sentenza) e “costituisce soltanto una componente” della piazza, che “risultava già soggetta alle disposizioni di tutela”nel momento in cui la Soprintendenza rilasciò al Comune de La Spezia il nulla osta a realizzare il progetto.
Con queste ragioni e con questa sentenza, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso dell’amministrazione spezzina nei confronti della revoca parziale del 2013, con la quale l’ufficio ministeriale aveva dichiarato di fatto intoccabili le alberature. In pratica, il collegio del Tar annulla i provvedimenti impugnati dal Comune e il progetto Vannetti-Buren (architetto l’uno, artista il secondo) ha carta bianca e timbro giudiziario. E i lavori sono già cominciati.
Foto: www.laspeziaoggi.it
Il progetto di rifacimento di Piazza Verdi – Foto: http://stoppalanuovapiazzaverdi.blogspot.it/
“Valuteremo se sia possibile fare ricorso al Consiglio di Stato” – dichiara dalle pagine di un giornale locale l”avvocato Rino Tortorelli, rappresentante Italia nostra, associazione che con Legambiente era intervenuta nel dibattimento ‘ad opponendum’, in appoggio all’Avvocatura dello Stato. Anche a tutti i comitati civici e i movimenti ambientalisti non resta che fare ricorso al Consiglio di Stato.
Qui la petizione da firmare.
Insomma, una battaglia a suon di carte bollate chissà per quanto ancora durerà. Ma possibile che un antico filare alberato, cui gli spezzini sono affezionati da generazioni, non possa ben amalgamarsi anche nell’ottica di riprogettazione e rimodernamento di una piazza? Quella che il Comune, e ora anche il Tar, definiscono “riqualificazione architettonica dell’assetto urbano municipale” è, a mio avviso, un mero e inutile stravolgimento della storia di una città. Oltre che un brutale taglio di un polmone verde che già normalmente centelliniamo.
Germana Carillo
Foto:www.italiapost.info
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