Un giardino dedicato a Zaiet, un ragazzo scomparso a 23 anni a causa della leucemia. Torna a sorprendere Marco Rateni, paesaggista rock che unisce l’amore per l’architettura a quello per la natura, la musica e il riciclo dei materiali destinati alla discarica. Questa volta il suo giardino racchiude un messaggio di resilienza.
Un giardino dedicato a Zaiet, un ragazzo scomparso a 23 anni a causa della leucemia. Torna a sorprendere Marco Rateni, paesaggista rock che unisce l’amore per l’architettura a quello per la natura, la musica e il riciclo dei materiali destinati alla discarica. Questa volta il suo giardino racchiude un messaggio di resilienza.
Zaiet era il soprannome di Matteo Fontana, ventitreenne morto di leucemia nel 2013. Ogni anno a Frosinone, c’è la Zaiet Fest, una giornata di musica e di beneficenza per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia e raccogliere fondi per la ricerca.
A dare il contributo artistico c’ha pensato l’artista molisano Marco Rateni che, a piazza Risorgimento, ha realizzato un suo personalissimo giardino creando un singolare connubio tra urbanistica e spazi verdi. Ventinove piante come gli anni che avrebbe compiuto Zaiet che riproducono gli album dei Lacuna Coil, Korpiklaani, Extrema e Folkstone.
“Ho utilizzato dei profili in alluminio per ricreare la Z di Zaiet, con un’illuminazione Led interna. In quattro riquadri ho raffigurato le copertine delle band di fama internazionale che si sono esibite al Festival nel corso delle varie edizioni”, spiega Marco Rateni a greenMe.it..
Nello specifico l’album “Folkstone” dell’omonima Band Folkstone, fatto con corteccia, sabbia e ghiaia bianca, l’album “The positive pressure of injustice” degli Extrema, con corteccia mista a carbone, lapillo e ghiaietto bianco, l’album “Voice of wilderness” dei Korpiklaani con sabbia, frammenti di madreperla e ghiaia ed infine, l’album “Unleashed memories” dei Lacuna Coil, con lapillo, sabbia lavata e ghiaietto bianco.
“Ho disposto le piante in armonia con i colori ed il significato dell’area. Spazialmente percorrono i profili di alluminio esterni, su tre lati, lasciando il cono ottico libero dalla piazza. Ci sono 29 piante, di cui 23 stagionali che andranno a perire con l’irrigidimento delle temperature (come gli anni di vita del ragazzo) e 6 perenni che invece simboleggiano gli anni dello Zaiet Fest, fatto in suo ricordo”, continua Rateni.
Ogni singolo dettaglio, quindi, non è lasciato al caso, nemmeno sul piano dei colori.
“Le tonalità contrastano con il verde del prato, mentre si accostano alle sfumature dei disegni delle copertine. Inoltre il bianco delle piante di Saxifraga richiama anche alle coperture opache dei profili che compongono la Z posta al centro dell’opera ed esprime, come colore, speranza per il futuro e fiducia sia nelle persone che nel mondo in generale, che è ciò che occorre per debellare tali mali”.
Il creatore di MR landart, ha scelto poi tre piante particolari: la vinca, la vaxifraga ed il geranium, conosciute per la loro resistenza al sole. “L’alternanza tra l’una e l’altra, rappresenta differenze e somiglianze tra gli anni che costituiscono la vita di un uomo”.
Come per gli altri progetti, in una targa sono posizionati i Qr-code da scansionare con l’app Android “MR landart” realizzata in collaborazione con l’informatico Carlo Branca, per visionare i video degli artisti che hanno voluto mandare un loro contributo all’opera.
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Dominella Trunfio
Foto: Marco Rateni