Ecosistema urbano 2017: la classifica delle città italiane. Promossi e bocciati

L'Italia guarda al futuro puntando su sostenibilità e gestione intelligente delle risorse. Non tutta e allo stesso modo ma alcune città hanno già cambiato passo su vari frondi, da una più corretta gestione del ciclo dei rifiuti alla mobilità, dalla depurazione delle acque reflue alle rinnovabili, passando per la rifunzionalizzazione degli spazi pubblici

L’Italia guarda al futuro puntando su sostenibilità e gestione intelligente delle risorse. Non tutta e allo stesso modo ma alcune città hanno già cambiato passo su vari frondi, da una più corretta gestione del ciclo dei rifiuti alla mobilità, dalla depurazione delle acque reflue alle rinnovabili, passando per la rifunzionalizzazione degli spazi pubblici.

A rivelarlo è il nuovo rapporto di Legambiente Ecosistema Urbano 2017. Il dossier monitora ogni anno le performance ambientali delle città capoluogo ed realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione de Il Sole 24 Ore.

Il punteggio è stato assegnato sulla base dei risultati qualitativi nei 16 indicatori considerati, che coprono sei principali tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

I promossi

Secondo i nuovi dati, tra le città promosse troviamo Mantova (1°), Trento (2°), Bolzano (3°), Parma (4°), Pordenone (5°) e Belluno (6°). I loro meriti? Tutte e sei hanno raggiunto e superato gli obiettivi di raccolta differenziata dal decreto Ronchi del 1997 (obiettivi saliti al 65%). Mantova addirittura sfiora l’80%. Dal canto suo, Trento è anche ai primissimi posti anche per la depurazione dei reflui e il contenimento delle perdite di acqua potabile dalla rete idrica. Pordenone è sotto il valore fisiologico del 15%. Quest’ultima, insieme a Mantova è nella top ten delle città più alberate: rispettivamente 29 e 32 alberi ogni 100 abitanti. Bolzano, insieme a Mantova, è tra i centri urbani con la più estesa dotazione di infrastrutture per la ciclabilità. Belluno e Bolzano hanno una buona qualità dell’aria. La città altoatesina ha compiuto passi da gigante visto che in dieci anni ha ridimensionato del 40% il peso delle polvere sottili.

Non solo piccole città. Oltre a queste eccellenze, anche i grandi centri hanno mostrato di credere nel cambiamento. Milano ad esempio è risalita in classifica nel corso degli ultimi anni e nell’edizione 2017 del rapporto è alla 31esima posizione grazie a scelte innovative come l’Area C, il car sharing e il potenziamento del trasporto pubblico. O ancora Bologna che si è conquistata un posto al sole, con una potenza di fotovoltaico sui tetti di scuole e uffici pubblici che in numeri assoluti non ha pari in Italia.

Bene anche alcune città capoluogo del Sud e delle isole, ad esempio Oristano (10°), in Sardegna, ricicla più spazzatura (oltre il 70%) di tanti Comuni settentrionali ed è protagonista di un buon incremento del fotovoltaico pubblico. Tra gli altri centri urbani virtuosi c’è Cosenza (13°) che tra il 2011 e il 2016 ha scalato la classifica passando dal 21% al 53% di raccolta differenziata.

I bocciati

Se c’è un’Italia che vola migliorandosi di anno in anno, ce n’è una che purtroppo non gode della stessa inclinazione al cambiamento. In coda alla classifica troviamo vede Enna (104°), Brindisi (103°), Viterbo (102°), a causa dei risultati mediocri nei vari indicatori considerati e anche tante lacune nella disponibilità di informazioni sullo stato di salute ambientale della città. Nelle ultime venti posizioni, si trovano anche Napoli (86°) e Roma (88°), vittime dell’emergenza smog e rifiuti.

Ecco la classifica completa:

classifica ecosistemaurbano2017

Aria

Sul fronte aria, per il Pm10 – tra 2016 e 2015 – scendono da 49 a 36 i capoluoghi che superano per più dei 35 giorni consentiti dalla normativa. In 6 città si va addirittura oltre il doppio dei giorni di superamento (erano 21 nel 2015) con record negativi a Torino, Frosinone e Milano. Quattro Comuni hanno superato il limite di oltre il 50% in almeno una centralina: Torino, Roma, Firenze e Milano.

aria citta ecosistema

Acqua

Nel 2016 sono 17 i capoluoghi con perdite idropotabili superiori al 50%, con punte di oltre il 60% a Frosinone, Vibo Valentia, Campobasso, Latina, Nuoro e Oristano. Sono solo 6 le città virtuose che riescono a contenere le perdite a meno del 15 per cento (Monza, Foggia, Macerata, Lodi, Ascoli, Pordenone). Sul lato depurazione, sono 4 le città che non raggiungono il 50% di scarichi trattati in impianti idonei: Palermo, Treviso, Catania e Benevento.

ecosistema acqua

Rifiuti

Nel 2016 c’è stato un incremento del +2,27% della raccolta differenziata passata dal 45,15% del 2015 al 47,42% del 2016. A Pordenone (86,6%), Treviso (85,3%), Trento (81,6%) è stata registrata la migliore gestione dei rifiuti. Tra le città del sud, la migliore è Benevento. Male invece Palermo, Enna, Caltanissetta, Agrigento e Siracusa al di sotto del 10%. Mediamente le città italiane più grandi producono più rifiuti rispetto alla media europea, ma le percentuali di raccolta differenziata sono quasi sempre migliori: Torino e Milano, ad esempio, avviano a riciclaggio una quantità di spazzatura quattro volte maggiore di quella di Madrid o Parigi.

ecosistema rifiuti

Mobilità

Le città dove si usa di più il trasporto pubblico sono Venezia e Milano tra i grandi centri urbani, Brescia, Trento e Cagliari tra quelli di medie dimensioni, Siena e Belluno tra le città con meno di 80mila abitanti.

citta ecosistema bici

Alcune città poi vantano forme di mobilità nuova: a Bolzano, Firenze, Pisa, Torino, Milano, Bologna, Venezia, Ferrara più del 50% degli abitanti cammina, pedala, usa i mezzi pubblici. Firenze, Milano e Torino sono le città con la maggiore offerta di mobilità condivisa. Quelle invece più bike friendly, dove più di un cittadino su cinque utilizza preferibilmente la bici per i propri spostamenti, sono Bolzano, Pesaro, Ferrara, Treviso, Reggio Emilia. Quest’ultima nel 2016 si conferma la città con più infrastrutture per la ciclomobilità, insieme a Cremona e Mantova.

Purtroppo però l’auto resta ancora il mezzo di trasporto più usato con 624 auto ogni 1000 abitanti, (a Madrid sono 411, a Berlino 392, a Londra 331 e a Parigi appena 166).

Ambiente urbano

A quattro anni di distanza dall’approvazione della legge nazionale 10/2013 Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, soltanto il 62% dei capoluoghi ha fornito un bilancio del numero di alberi esistenti in aree di proprietà pubblica (strade e parchi). Nonostante un tasso di risposta ancora insoddisfacente ci sono 21 città che presentano una dotazione superiore a 20 alberi/100 abitanti e le 6 migliori superano i 30 alberi/100 abitanti. Sono: Bologna, Mantova, Rimini, Arezzo, Modena, Brescia.

ecosistema ambiente urbano

Energia

Per la diffusione del solare termico e fotovoltaico installato su strutture pubbliche tra le migliori città capoluogo troviamo Padova, Macerata, Pesaro e Verona.

ecosistema energia

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“È importante che anche le altre città italiane si mobilitino e che vengano replicate su tutto il territorio nazionale quelle esperienze virtuose, ben sintetizzate in Ecosistema Urbano 2017, capaci di coinvolgere i cittadini con scelte coraggiose, idee civili e civiche di sviluppo ed evoluzione urbana come è avvenuto per l’Area C di Milano e la Bicipolitana di Pesaro e come potrebbe accadere se venissero realizzate tante opere pubbliche di qualità e utili come il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma, progetto partecipato ideato e disegnato da Legambiente e tante altre realtà associative” ha detto il presidente di Legambiente Rossella Muroni

Per il dossier completo clicca qui

Francesca Mancuso

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